
Il Comune di Campobasso ha
emanato le linee guida ed i criteri direttivi per il censimento degli alberi
monumentali. Il censimento, che dovrà
concludersi entro il 31 luglio 2015, sarà realizzato dall’ I.P.S.A.S.R. con la
direzione scientifica dell' Università degli Studi del Molise, mediante
ricognizione territoriale, rilevazione e schedatura delle specie arboree, anche a seguito delle segnalazioni provenienti da
cittadini ed associazioni.
Al riguardo, ogni cittadino potrà
segnalare uno o più alberi che ritenga possano essere classificati come “Alberi
Monumentali”, nel rispetto dei criteri, sotto elencati, stabiliti dalla legge
n. 10 del 14 gennaio 2013.
La segnalazione sarà ovviamente
valutata scientificamente dagli organi preposti ma sarà comunque utile ai fini
del censimento dell’intero patrimonio arboreo cittadino che, in aggiunta a
quello degli alberi monumentali, il Comune di Campobasso si è
prefissato di portare a termine entro la fine del 2015.
Invitiamo dunque tutti i cittadini
sensibili alla tutela del verde pubblico a collaborare fattivamente alla
realizzazione di questo importante lavoro di censimento che potrà contribuire
nel futuro ad una maggiore tutela e valorizzazione del patrimonio arboreo della
nostra città.
Le schede per le segnalazioni,
sia in formato Excel che PDF, sono facilmente reperibili sul sito del Corpo
Forestale dello Stato cliccando qui e possono essere recapitate
direttamente presso la segreteria dell’Istituto PILLA in via Veneto oppure
mandate in formato digitale all’indirizzo molise@fareverde.it,
e provvederemo noi ad inoltrarle.
Nel caso di impossibilità a
compilare la scheda di segnalazione, potete effettuare una comunicazione
all’indirizzo mail molise@fareverde.it,
indicando la precisa ubicazione e la
tipologia dell’albero e provvederemo noi ad effettuare il rilievo, la
compilazione della scheda e la successiva segnalazione.
Si ringrazia sin d’ora quanti
contribuiranno a questa importantissima attività.
Di seguito i criteri stabiliti
dalla legge 10/2013 per la definizione di “alberi monumentali”:
a) l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni
boschive naturali o artificiali ovunque
ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possano essere considerati
come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di
particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della
specie, ovvero che rechino un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti
dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico,
monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri
urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi
architettonici di importanza storica e culturale, quali
ad esempio ville, monasteri, chiese,
orti botanici e residenze storiche private.
2. Ai fini dell'individuazione degli alberi monumentali singoli o
delle formazione vegetali monumentali di cui al comma 1, lettera b), si considerano gli esemplari appartenenti
sia a specie autoctone - specie naturalmente presenti in una determinata area
geografica nella quale si sono originate o sono giunte senza l'intervento diretto, intenzionale o
accidentale, dell'uomo - che alloctone - specie non appartenenti alla flora originaria di una
determinata area geografica, ma che vi sono giunte per l'intervento,
intenzionale o accidentale, dell'uomo.
Criteri di monumentalità
Sempre per evitare equivoci interpretativi in merito ai criteri di
attribuzione del carattere di monumentalità viene riportato integralmente nel
presente Protocollo l’art. 5 del decreto interministeriale precedentemente
menzionato.
I criteri di attribuzione del carattere di monumentalità sono i
seguenti:
a) pregio naturalistico legato all'età e alle dimensioni:
aspetto strettamente legato alle peculiarità genetiche di ogni specie ma anche
alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di
una specie. Il criterio dimensionale, che riguarda la circonferenza del tronco,
l'altezza dendrometrica, l'ampiezza e proiezione della chioma, costituisce
elemento di filtro nella selezione iniziale ma non è imprescindibile qualora
gli altri criteri siano di maggiore significatività. A tale proposito, i valori
soglia minimi della circonferenza sono individuati mediante appositi atti.
Importante nella valutazione è l'aspetto relativo alla aspettativa di vita
dell'esemplare, che dovrà essere affrontato evitando di inserire nel
rilevamento situazioni compromesse in misura irreversibile sia sotto il profilo
fitosanitario che statico, questo valutato mediante l'utilizzo delle
metodologie in uso;
b) pregio naturalistico legato a forma e portamento: la
forma e il portamento delle piante è alla
base del loro successo biologico e anche dell'importanza che ad essi è
stata sempre attribuita dall'uomo nel corso della storia. Tali criteri hanno
ragione di essere presi in considerazione, in particolare, nel caso di
esemplari cresciuti in condizioni ambientali ottimali (es. condizioni di
optimum ecologico, assenza di potature errate, forma libera perfetta per la
specie) o particolari (es. presenza di vento dominante) o per azioni dell'uomo
(es. potature) che possano aver indotto forma o portamento singolari ad essere
meritevoli di riconoscimento;
c) valore ecologico: è relativo alle presenze faunistiche
che su di esso si insediano, con riferimento anche alla rarità delle specie
coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne
garantisce l'esistenza. L'albero può rappresentare un vero e proprio habitat
per diverse categorie animali in
particolare: entomofauna, avifauna, micro-mammiferi. Tale prerogativa si
riscontra soprattutto in ambienti a spiccata naturalità, dove la salvaguardia
di queste piante rappresenta elemento importante per la conservazione di specie
animali rare o di interesse comunitario;
d) pregio naturalistico legato alla rarità botanica: si
riferisce alla rarità assoluta o relativa, in termini di specie ed entità
intraspecifiche. A tale riguardo si considerano anche le specie estranee
all'area geografica di riferimento,
quindi esotiche, e alle specie che, seppur
coerenti in termini di areale di distribuzione, sono poco rappresentate numericamente;
e) pregio naturalistico legato all'architettura vegetale:
riguarda particolari esemplari o gruppi organizzati in architetture vegetali
basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o
meno con altri manufatti architettonici. Le
architetture vegetali sono caratterizzate da una notevole complessità derivante
dai rapporti esistenti con gli elementi architettonici a cui si associano e con
il contesto più generale in cui sono inserite. Si tratta spesso di ville e
parchi storici di notevole interesse storico, architettonico e turistico, ma
anche di architetture vegetali minori di interesse rurale. Il criterio di cui
alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la Soprintendenza
territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e
del turismo;
f) pregio paesaggistico: considera l'albero come possibile
elemento distintivo, punto di riferimento, motivo di toponomastica ed elemento
di continuità storica di un luogo. Trattasi di un criterio di sintesi dei precedenti,
essendo il paesaggio, per sua definizione, costituito da diverse componenti:
quella naturale, quella antropologico-culturale e quella percettiva. Il
criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la
Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo;
g) pregio storico-culturale-religioso: è legato alla componente
antropologico-culturale, intesa come
senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità
locale, come valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva,
delle tradizioni, degli usi e costumi. Riguarda
esemplari legati a particolari eventi della storia locale, tradizioni,
leggende, riferimenti religiosi, ecc.. Tale valenza è generalmente nota a livello locale e si
tramanda per tradizione orale o è riscontrabile in iconografie, documenti
scritti o audiovisivi. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e
valutato d'intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
- Nella
applicazione dei suddetti criteri, da utilizzare, anche in modo alternativo,
sarà assicurato un approccio attento
al contesto ambientale, storico e
paesaggistico in cui l'albero insiste