11/01/09

Campobasso: ricorso al Tar contro la cementificazione dell'ex stadio Romagnoli

L' associazione “FARE VERDE” ha promosso un ricorso giurisdizionale dinanzi al TAR Molise al fine di impugnare gli accordi, mai pubblicati e solo di recente emersi, con i quali il Sindaco di Campobasso Di Fabio, ed il Commissario Delegato alla Ricostruzione, il Governatore della Regione Molise Iorio, intendono dare il via ad una grossa operazione di cementificazione del pieno centro cittadino al fine di realizzare, sull’area dell’ex Stadio Romagnoli, il Palazzo della Regione Molise. "FARE VERDE" sostiene che tale area non era stata considerata idonea all’edificazione sia sotto il profilo idrogeologico che sotto il profilo urbanistico e che per tali motivi, unitamente ad evidenti esigenze di decongestionamento del centro urbano, era stata vincolata proprio dalla precedente maggioranza di centro sinistra, a “verde attrezzato”, sulla base di istruttorie tecniche, di scelte di indirizzo politico ed amministrativo e di valutazioni che oggi sarebbero state ignorate sia dal Sindaco Di Fabio che dal Governatore Iorio che invece avrebbero firmato ben due accordi (nel novembre del 2005 e nel luglio del 2008) mai pubblicati, finalizzati a dare il via a tale imponente operazione immobiliare, con immaginabili effetti disastrosi sul centro cittadino: basti pensare che attraverso tale operazione è prevista l’edificazione, sull’area dell’ex Romagnoli, di fabbricati pari a circa mq.20.000 ovvero, per intenderci, a circa quattro volte l’intero stabile del Roxy.Peraltro, tale operazione, unitamente alla previsione di acquisto e di trasformazione del hotel Roxy, risulta esser stata condotta in assenza di una variante urbanistica ed in assenza di un piano particolareggiato (così come invece imporrebbe il vigente Piano Regolatore), estromettendo, di fatto, in tal modo, tutti i cittadini dalla possibilità di partecipare, con osservazioni e opposizioni, ad una scelta urbanistica così rilevante per il futuro della città.In parallelo al ricorso giurisdizionale, l' associazione intende proseguire la battaglia contro l’ennesima cementificazione della città anche sul piano partecipativo, e rinnovano la richiesta al Comune di indire un referendum consultivo sull’argomento.

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