07/07/09

LETTERA APERTA alla CITTA' di CAMPOBASSO


Carissimi,
apprendo con sconcerto dei commenti del tutto fuori "contest" di alcuni "signori" dopo la bella conferenza di giovedì 2 luglio a Montevairano organizzata da Fare Verde Campobasso all'interno della manifestazione Moviloco Contest.
Mi spiace constatare che questi soggetti stanno conducendo una battaglia del tutto personale contro un nemico che sicuramente non siamo noi. Non siamo noi, infatti, quelli descritti nei loro commenti privi del benché minimo fondamento. Mi colpisce la loro immaginazione nel descrivere Fare Verde, una associazione che nei fatti è lontana anni luce da ciò che questi signori incautamente affermano. Si parla di immigrazione e ci si accusa di intolleranza. Intanto, mentre scrivo, un gruppo di tre volontari di Fare Verde sta rientrando dal Kosovo dove abbiamo svolto l'ennesima missione per favorire l'integrazione e la pacifica convivenza tra giovani serbi e albanesi. È dal 2000 che svolgiamo questa attività nei Balcani contribuendo a far nascere amicizie capaci di superare qualsiasi barriera etnica, religiosa e culturale. Aggiungo che dal 2000 Fare Verde ha contribuito annualmente a far venire in Italia diverse centinaia di "extracomunitari" kosovari albanesi, serbi, bosniaci e rom per vacanze studio e attività di formazione. Grazie a Fare Verde, alcuni di essi hanno cominciato a lavorare nella cooperazione internazionale e hanno partecipato a diversi meeting in Europa con visti sottoscritti da Fare Verde, altri si sono fermati a studiare nel nostro paese sostenuti economicamente da volontari della nostra associazione. E per quanto riguarda i Rom, ne abbiamo tra i nostri volontari della ONG Fare Verde Kosovo.
È questa l'associazione popolata da persone intolleranti che questi signori stanno descrivendo? Forse si sono sbagliati. Voglio sperare che si riferissero ad altre organizzazioni. Ma non per questo rinunceremo a tutelarci nelle opportune sedi legali.
Dovrebbero saperlo questi signori che a fare affermazioni lesive dell'altrui buon nome senza avere alcuna prova di quello che si dice si è passibili di querela. Tant'è che stiamo già procedendo per le vie legali. Ne abbiamo facoltà, essendo riconosciuti per la nostra storia e la nostra attività dalle Istituzioni civili e democratiche della Repubblica Italiana.
Il clima di intolleranza e violenza politica evocato dai sogg. in questione che, lo ricordo, costituisce in Italia reato penale, e attribuito a persone facenti parte di Fare Verde offende, oltre che l'associazione tutta, anche il sottoscritto presidente nazionale.
Rompendo per una volta la regola che mi vuole "super partes" in una associazione che raccoglie volontari delle più diverse estrazioni politico-culturali, comunico pubblicamente ciò che l'intera nostra associazione già sa da sempre: sono stato un elettore dei verdi e di rifondazione comunista, e continuerò ad esserlo finché ce ne saranno le condizioni. Queste mie scelte personali non hanno impedito all'assemblea dei soci di Fare Verde, incautamente descritti come "nazisti" da persone evidentemente poco informate, di eleggermi presidente nazionale nel novembre 2006.
È francamente incomprensibile, quindi, cogliere in persone che, nonostante i toni intolleranti e antidemocratici, cercano di attestarsi su posizioni "di sinistra", un tipo di critica che non ho mai ascoltato da nessuno, né "di destra" né "di sinistra", all'interno di Fare Verde.
Ancora non mi sono chiari i reali motivi che hanno spinto queste persone a fare affermazioni che, in base alle leggi vigenti, li porteranno ad una condanna da parte della magistratura italiana. Sicuramente il loro comportamento non giova ad una parte della città che, senza alcun secondo fine e con lo strumento di una associazione apartitica, si batte per migliorare la qualità della vita dei propri concittadini.
Colgo l'occasione per ringraziare quanti hanno permesso la realizzazione della bella conferenza di giovedì 2 luglio a Montevairano. Quella sera sono stato ospite di una città aperta e accogliente. Per questo sono certo che i signori che hanno voluto rendersi protagonisti di un infondato e vano attacco alla nostra associazione non rappresentino il vero volto di Campobasso.

Cordialmente,
Massimo De Maio
presidente nazionale Fare Verde onlus


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