12/11/09

INTERROGAZIONE al SENATO in VISTA di COPENAGHEN_FARE VERDE: PRIMA di INCREMENTARE il FLUSSO ENERGETICO RIDUCIAMO gli SPRECHI!


La TEORIA del SECCHIO BUCATO
Mercoledì 11 novembre 2009, presso il Senato della Repubblica, si è svolta la seduta della 13a commissione permanente Territorio, Ambiente e Beni Culturali in vista della conferenza COP 15 di Copenaghen, per l'indagine conoscitiva sulle problematiche relative alle fonti di energia alternative e rinnovabili, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni in atmosfera e ai mutamenti climatici. All’audizione hanno preso parte i rappresentanti di Greenpeace, WWF, Legambiente, Amici della Terra, Fare Verde e Ambiente è/e vita. Come rappresentante di Fare Verde è stato presente Carlo Ulacco, membro del Consiglio Direttivo e Responsabile campi estivi di volontariato. Ulacco ha sottolineato come nella lotta alle emissioni di CO2 nell’atmosfera, sia necessario aumentare l’efficienza e ridurre gli sprechi in tutto il processo di produzione di energia “Prendendo ad esempio la parabola del secchio bucato di Maurizio Pallante (teorico della Decrescita Felice in Italia), il sistema energetico italiano è paragonabile ad un secchio bucato…prima di pensare se e come aumentare la potenza del getto del rubinetto che riempie il secchio, sarebbe il caso di tappare i buchi per impedire gli sprechi”. Un altro tema decisivo è l’efficienza energetica negli edifici e di tutte le buone pratiche che impedirebbero sprechi e sono un ottimo volano per l’economia. “Tali pratiche – spiega Ulacco - possono risultare un traino anche per l’economia in questo particolare momento di contingenza, visto che richiedono l’implementazione di tecnologie e competenze ad oggi ancora abbondantemente sottoutilizzate: si veda, a titolo esemplificativo,l’apporto delle biotecnologie edilizie per il contenimento dei consumi diriscaldamento, l’utilizzo della tecnologia led per l’illuminazione privata epubblica (es. progetto semafori a led), lo sfruttamento delle biomasseper la creazione di gas metano naturale finalizzato all’utilizzo in caldaie e cogeneratori. Una volta che si è posta come base l’efficienza ed il contenimento degli sprechi si può concentrare l’attenzione sulla soddisfazione del fabbisogno attraverso le energie rinnovabili che, secondo noi, devono orientarsi verso una delocalizzazione della produzione”.Una rete di piccoli centrali, supportate da alcune più grandi, potrebbeallontanare l’Italia dall’incubo della dipendenza energetica. Inoltre èrisaputo che una delle maggiori fonti di inefficienza e spreco proviene dalla dispersione sulle linee di alta tensione dell’energia trasportata dalle grandi centrali ai singoli utilizzatori. “Benché apparentemente il nucleare possa essere una fonte che favorisce la diminuzione delle emissioni di CO2 – continua Ulacco - lanostra posizione rimane sempre e comunque assolutamente contrariaal suo ripristino in Italia: non solo per una questione ideologica e di principio, che comunque ci vedono assolutamente contrari (scorie, rischi, etc), ma anche, e più semplicemente, perchè riteniamo che possa risultare enormemente vantaggioso dirottare i fondi previsti per la costruzione di centrali nucleari, che saranno operative tra 15/20 anni, sulle energie alternative, per soluzioni che darebbero vantaggi immediati in termini di risparmio, efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di co2 ( bioedilizia, coibentazioni, impianti di cogenerazione.......)”.
Sempreparlando di finanziamenti e incentivi, Ulacco ha infine posto l’attenzione su un’anomalia della normativa italiana che vede gli impianti di incenerimento deirifiuti come fonte di energia rinnovabile e quindi sovvenzionata dal Cip 6. Per Fare Verde questa è un’assurda pratica tutta italiana, che porta il consumatore, che paga sulla bolletta elettrica una quota per lo sviluppo delle rinnovabili, a incentivare, a sua insaputa, gli inceneritori, togliendo risorse per la ricerca e gli incentivi.

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