08/12/11



Albero di Natale: da simbolo di vita a prodotto “usa e getta”.

L’antica tradizione dell’albero di natale ha le proprie radici nei rituali solari pagani legati al culto del Sole Invitto, ovvero la venerazione del sole quale invincibile e divino propulsore di ogni forma di vita terrena. L’usanza dell’addobbo dell’albero sempreverde veniva infatti adottata in concomitanza con il periodo del solstizio invernale, quando la luce riprende il lento cammino di rivalsa sulle tenebre, per culminare, sei mesi dopo, nel solstizio di giugno, all’apice della supremazia della luce sul buio. Anche per questo, venivano prescelte essenze sempreverdi, a simboleggiare la vita che non muore, nonostante l’alternanza ciclica del ritmo delle stagioni.

Proprio nel periodo di fine anno, ben prima dell’insediamento del calendario cristiano che ha collocato la nascita di Cristo proprio nello stesso periodo, oggi il 25 dicembre, veniva quindi celebrata, attraverso suggestivi rituali come quello dell’albero, la vittoria della luce sulle tenebre e, simbolicamente, della vita sulla morte e del bene sul male.

Un simbolo universale di vita e di speranza quindi, che però oggi, nella moderna società dei consumi, ha perso gran parte del proprio significato, declassificato a semplice oggetto luminoso per addobbare un angolo delle nostre case o le vetrine dei negozi. Un mero oggetto di consumo, commercializzato spesso privo di radici, affinché inaridisca al termine delle feste e venga gettato come un volgare prodotto usa e getta, per essere riacquistato l’anno successivo con lo stesso destino.

V’è inoltre la convinzione, del tutto infondata, che l’albero, al contrario del presepe, rappresenti l’aspetto materiale e profano del Natale; niente di più sbagliato, anche in considerazione che l’albero, come tutti i riti del fuoco e del sole, come detto, arriva molto prima di Cristo ed è tutt’altro che privo di un profondo significato e significativi simbolismi.

Libera quindi la scelta di preferire il presepe o l’albero od entrambi; doveroso però riscoprire la giusta accezione della tradizione dell’abete, rifiutando la logica consumistica dell’usa e getta, evitando l’acquisto degli abeti nel periodo prenatalizio, magari preferendo una bella pianta viva e vegeta piantata in vaso o in giardino, oppure, in alternativa, un albero sintetico che quantomeno può essere riutilizzato decine di volte senza contribuire alla strage di alberi che avviene annualmente.

Una scelta consapevole quindi, capace di ridimensionare questa infelice abitudine sprecona ed irrispettosa dell'ambiente, della tradizione e della vita.

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