Non
si arresta il far west del cemento nella nostra città. L’ultima
cementificazione in atto è quella del rione S.Pietro, dove si è da poco aperto
il cantiere dell’ennesima lottizzazione che cancellerà una delle ultime aree
verdi esistenti nel cento di Campobasso.
L’area
interessata ai lavori, tra via S.Giovanni ed il Terminal Autobus, fino alla
rotatoria di via G.B.Vico, è un’area di pregio ambientale, ricca di innumerevoli specie arboree ad alto
fusto che costituiscono un ricco ecosistema umido boschivo e floristico (come
si evince dalla Valutazione Ambientale Strategica del 27 luglio 20120 condotta
dalla Geoservizi) che, anziché essere valorizzato e preservato, come auspicato
dalla predetta valutazione, sarà spazzato via per far posto all’ennesima
spianata di cemento ed asfalto, anche
con ripercussioni sul microclima presente nella zona, tra l’altro a monte di un
sito, quello del vallone dello Scarafone, già duramente compromesso dagli
indiscriminati interventi edilizi degli ultimi anni.
Le
onduline metalliche messe a copertura del cantiere, tra qualche giorno non
riusciranno più a nascondere i previsti brutti palazzoni di circa 30 metri che, tra l’altro,
difficilmente potranno rispettare i limiti di legge previsti in materia di
distanze minime tra gli edifici nelle zone urbane.
Va
aggiunto che il progetto iniziale, presentato agli organi competenti per la
prevista concessione, (rilasciata lo scorso 27 giugno), prevedeva la
realizzazione di un cosiddetto “parco” denominato “Casa Clima”, con spiccati
connotati eco sostenibili, dall’aspetto gradevole ed in linea con i moderni
standard estetici ed urbanistici, ampi spazi verdi, aree sport e svago, aiuole,
giardini pensili, arbusti di pregio e quant’altro, tutto splendidamente ed
artisticamente esposto e rappresentato su plastici e variopinte mappe. Ma che
mai saranno realizzati.
La
costruzione avviata, infatti, che interessa un’area complessiva di ben 35.000
mq., non avrà nulla a che vedere con tutto ciò, ma sarà l’ennesima sfilza di palazzoni dormitorio, che andranno
inevitabilmente ad appesantire il carico urbanistico ed imbruttire il profilo
paesaggistico della città, proprio a ridosso della centralissima via Mazzini e
dell’intero centro cittadino.
Perché
l’ente preposto (Comune) non vigila sulla effettiva rispondenza tra i progetti
iniziali e ciò che viene effettivamente costruito?
Va
inoltre considerato che circa 25.000 mq., quindi. oltre 2/3 della superficie
dell’area in questione, sarà completamente cementificata, amplificando
oltremodo il già troppo esteso fenomeno dell’impermeabilizzazione dei suoli ed
il consumo del territorio, causa primaria di dissesti idrogeologici e delle
gravi conseguenze da essi derivanti. Chi si assumerà le responsabilità di
eventuali future calamità?
Infine,
a dimostrazione della totale inosservanza delle regole e degli accordi, va anche
segnalato che ad oggi non v’è traccia alcuna dei trenta alloggi di edilizia agevolata
che, quali oneri di urbanizzazione, dovevano essere costruiti contemporaneamente
alla lottizzazione in argomento e ceduti dalla ditta costruttrice al Comune;
inadempienza che di fatto calpesta gli interessi pubblici e gli obiettivi alla
base della convenzione tra l’Ente ed il privato costruttore. Cosa risponde
Palazzo San Giorgio a proposito?
Chiediamo
con forza che il Comune di Campobasso e gli organi preposti, vigilino sul
rispetto delle leggi e delle regole finora palesemente violate, anche ricorrendo
alla sospensione della concessione edilizia in questione, per verificare la
correttezza di tutte le procedure e tutelare gli interessi pubblici, l’ambiente
cittadino ed i beni comuni contro ogni tentativo di speculazione ai danni della
collettività.
Campobasso, 28 settembre 2012
FARE VERDE
Onlus - Gruppo di Campobasso
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