Un autentico scempio quello perpetrato questa mattina presso
la scuola materna di via Crispi, dove i Vigili del Fuoco hanno effettuato un ambiguo
intervento di “messa in sicurezza” del maestoso platano che da circa un secolo
vive indisturbato nel giardino. Su segnalazione della dirigenza scolastica, forse
allertata dal forte vento, una squadra di vigili del fuoco, dopo aver eliminato
un paio di rami evidentemente morenti e quindi a potenziale pericolo di caduta,
su indicazione di alcuni tecnici comunali intervenuti sul posto, ha cominciato
a troncare in maniera assolutamente inspiegabile, una moltitudine di rami
perfettamente vegeti ed in salute, come facilmente rilevabile da una semplice osservazione dei rami tagliati, molti dei
quali con età oscillanti tra i 30 e 40 anni, dalla struttura legnosa evidentemente
solida e compatta, inequivocabile segnale del perfetto stato di salute della meravigliosa
pianta, viva e vegeta in tutte le sue fronde.
Un intervento che ha stravolto l’aspetto
esteriore di uno dei più belli e grandi alberi di Campobasso, un autentico
gigante verde, che mai, nella sua longeva vita, era stato potato in maniera
così smodata e violenta; non a caso tutti i suoi rami si sviluppano in
maniera perfettamente decrescente, senza alcun troncamento, a partire dal
sontuoso tronco fino all’ultimo picciolo.
Certamente prioritaria l’esigenza di tutelare l’incolumità
dei bambini che frequentano la scuola e quindi giusto l’intervento per l’asportazione
dei rami secchi, ma intollerabile veder tagliare indiscriminatamente, a colpi
di motosega, rami portanti vivi dal diametro di oltre 25 centimetri che nessun
fenomeno atmosferico al mondo avrebbe mai potuto nemmeno fare oscillare.
Giusto
sarebbe stato rimuovere i soli rami a rischio, circoscrivere l’area e, con
sollecitudine, rivolgersi a personale davvero esperto e qualificato per una valutazione
più oggettiva, anziché lasciare il compito a tecnici evidentemente inesperti di
grandi alberi o chi, come il vigile del fuoco di turno, dovendo intervenire in
situazioni di pericolo, non può certo “andare per il sottile” né gli si possono
chiedere competenze specifiche o valutazioni di tipo botanico o scientifico.
L’increscioso episodio evidenzia l’ incompetenza dei tecnici
deputati alla gestione del verde cittadino e la carenza di un regolamento che
tuteli il patrimonio arboreo cittadino ed in particolar modo gli esemplari
monumentali, come il Platano in questione. Ci si chiede a cosa serva la figura
di un consigliere “delegato” al verde pubblico se poi si verificano episodi di tale
gravità senza alcuna supervisione delle strutture comunali; ci si chiede con
quali competenze i “tecnici comunali” intervenuti sul luogo abbiano dato
indicazioni ai vigili del fuoco su “cosa” e “come” tagliare; ci si chiede se la
generica motivazione della “sicurezza”, senza alcuna concreta oggettività, possa
giustificare un simile scempio. E’ normale che gli alberi abbiano rami
sporgenti dal tronco, ma se questi sono vivi e vegeti non è detto che debbano
spezzarsi per forza in caso di vento forte, tutt’al più andrebbero potate solo
le fronde fogliose più estese.
Altrimenti andrebbero forse abbattuti tutti gli alberi
della città?
Riteniamo l’accaduto odierno di una gravità inaudita; il
grande Platano, stravolto nella sua forma, non tornerà mai alla bellezza originaria
che lo contraddistingueva a causa del solito pressappochismo di persone chiaramente
inesperte chiamate a decidere e disporre del patrimonio pubblico e dei beni
comuni.
Ultima cosa: proprio in quel giardino tra qualche giorno
sarà celebrata la “festa dell’albero” con i bambini della scuola, ma intanto
oggi la più malinconica delle feste l’hanno fatta proprio al più bell’ albero
del giardino e dell’intero quartiere.
Una tristissima festa: da oggi Campobasso è un po’ più povera.
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