Straordinaria riuscita per la 25^ edizione de "IL MARE D'INVERNO", l’iniziativa di tutela ambientale promossa da FARE VERDE, che questa mattina ha coinvolto centinaia di persone sulla spiaggia di Termoli Nord.
Oltre a tanti volontari richiamati da Fare Verde ed Ambiente Basso Molise, associazione partner della manifestazione, all’iniziativa di quest’anno ha preso parte anche una foltissima rappresentanza di oltre cento migranti provenienti dai centri di accoglienza di Campobasso, con il quale Fare Verde conduce da circa due anni il progetto “Azione & integrAzione”, e da diversi altri comuni del basso Molise (Termoli, Campomarino, Guglionesi, Rotello, Petacciato, Portocannone, Montecilfone), tutti impegnati nella condivisione dello spirito di volontariato, impegno civico e tutela dell’ambiente.
Anche
quest’anno la situazione si è confermata drammatica:
le spiagge, soprattutto durante il periodo invernale, appaiono completamente
invase da rifiuti di ogni sorta, che il mare restituisce “al mittente” durante
le mareggiate invernali.
Nella
consueta “hit parade” del materiale recuperato, plastica e polistirolo dominano
come sempre la scena: circa 140 sacchi di rifiuti raccolti, pieni di bottiglie,
flaconi, contenitori ed imballaggi di ogni specie, cassette in polistirolo (di
quelle usate nel settore ittico), oggetti “usa e getta” delle più svariate
tipologie, ma anche rifiuti ingombranti come un frigorifero, un’arnia per apicoltura,
uno scaldabagno, brandine, sedie e circa una trentina di grandi boe da ormeggio
dismesse.
Il
fenomeno più inquietante, purtroppo in continua crescita, resta però l’impressionante
invasione delle “reste”, le reti di plastica utilizzate negli allevamenti di
cozze, rinvenute a migliaia e migliaia sulla spiaggia, segnale inequivocabile
della consuetudine, da parte degli operatori del settore, di gettarle in mare
aperto dopo l’utilizzo; un fenomeno già ripetutamente denunciato alle autorità
competenti, ma che inspiegabilmente non vede nel tempo alcuna regressione,
eppure gli allevamenti di mitili sono immediatamente di fronte alle spiagge
termolesi e non è certo ipotizzabile che una tale quantità di reste possano
provenire da chissà dove….
Peraltro
questi rifiuti, oltre a deturpare il paesaggio, costituiscono anche una gravissima
minaccia per la fauna ittica, in particolare per i cetacei che spesso restano
vittime di questi materiali che vengono ingeriti perché erroneamente scambiate
per cibo; non a caso, tra i tanti rifiuti recuperati, è stata rinvenuta anche una
carcassa di un bell’esemplare di tartaruga “caretta caretta”.
Come
già fatto per le scorse edizioni, Fare Verde inoltrerà un’ennesima denuncia affinché
le autorità preposte, ma anche l’amministrazione comunale, predispongano gli
opportuni controlli e provvedimenti, per arginare e reprimere questo sconcertante
fenomeno di abbandono di rifiuti in mare aperto.
Fare Verde ringrazia i tentissimi volontari intervenuti, con una particolare menzione nei confronti dei tanti ragazzi migranti che, accorsi in grande numero, hanno contribuito in manirea determinante all'ottima riuscita dell'operazione.
25 commenti:
ho imparato qualcosa anche da questo.
Come no? Anche il buco nell'ozono è colpa mia.
Originale
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