20/10/17

Verde urbano, ancora uno scempio in città. Una dozzina di alberi abbattuti nel bosco della chiesa Mater Ecclesiae


"Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba......"


Non devono essere molto familiari queste rime al parroco della chiesa Mater Ecclesiae di Campobasso che ha incredibilmente concesso l'autorizzazione all'abbattimento di una dozzina di grandi alberi situati all'interno dell'importante bosco, di proprietà della stessa parrocchia, compreso tra via Leopardi e via Principe Principe di Piemonte; un autentico polmone verde per il quartiere e per l'intera città, costituito per gran parte da alberi ad alto fusto, per lo più conifere, come abeti bianchi e rossi, cedri, cipressi, pini austriaci, ma anche diverse qualità di querce e persino un insediamento, sconosciuto ai più, di "Sequoie giganti", di cui alcune di considerevoli dimensioni.
Un'area, bene ricordarlo, che già in passato ha rischiato di essere parzialmente "spianata" da progetti decisamente inopportuni, per fortuna accantonati dopo la mobilitazione dei residenti del quartiere.
Ebbene, nella mattinata di mercoledì scorso 18 ottobre, operatori armati di motosega hanno (anche maldestramente) abbattuto oltre una decina di piante (Abeti rossi e bianchi, cipressi, pini neri, lecci), tutte in salute, per lasciar posto al nulla, probabilmente quello che serviva a qualche proprietario confinante, il cui orto risultava forse poco assolato a causa della prosperità dei vicini alberi, oggi sacrificati per qualche zucchina e qualche piede d'insalata.
A dimostrazione che non si è trattato affatto di un intervento mirato di manutenzione è il fatto che alcuni alti tronchi, completamente secchi e senza più rami e foglie, nonché visibilmente pericolanti, sono stati lasciati dov'erano, preferendo l'abbattimento delle piante in salute, tutte sullo stesso filare, tutte confinanti con l'orto in questione.
Quali siano stati gli accordi tra le parti non è dato saperlo, resta il fatto che ancora una volta il patrimonio arboreo cittadino, seppur ricadente in aree private, è stato aggredito senza alcun ragionevole motivo; scene che purtroppo abbiamo visto spesso in giardini privati e condominiali, ma che in questa particolare occasione lasciano ancor più il rammarico giacché gli alberi abbattuti si trovavano all'interno di uno specifico ed importante habitat, senza arrecare né danno, né disturbo, né rischio per nessuno e soprattutto perché si sperava che la proprietà, anche in ragione della sua "vocazione", non potesse mai autorizzare un simile scempio.
Ci sbagliavamo, evidentemente la dottrina Francescana non è mai arrivata in via Leopardi a Campobasso.











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