12/12/18

Abbattimento alberi in città: ok agli abbattimenti quando necessari ma priorità alla manutenzione dell'esistente e nuove piante per compensare le perdite..


Molte polemiche ha destato, in questi giorni, l’abbattimento dei 3 pini secolari in piazza Savoia. La mancata informazione riguardo alle motivazioni per cui si interviene sugli alberi, e la poca trasparenza rispetto alla futura sostituzione di quanto tagliato, hanno fatto si che quello che dovrebbe essere un piano di gestione del verde urbano, agli occhi della cittadinanza, viene visto come un mero piano di abbattimento indiscriminato. 
Campobasso una volta era denominata “Città giardino”, ma oggi secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2018 si piazza tra gli ultimi posti in Italia per verde urbano fruibile con appena 14mq/abitante. 
Le associazioni Circolo Legambiente di Campobasso, Fare Verde Campobasso e Italia Nostra Campobasso chiedono all'amministrazione comunale un piano di riforestazione della città che contempli alberi di alto fusto ed essenze autoctone, prevedendo in caso di taglio, un'adeguata compensazione, con la contestuale piantumazione di nuovi alberi. In questo senso, in ossequio alla legge 10/2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), chiedono di valutare anche gli abbattimenti di alberi vecchi o che possono arrecare pregiudizio alla sicurezza di pedoni e automobilisti (quali i pini italiani a bordo strada), ma esclusivamente dopo averne accertato l'impossibilità della messa in sicurezza.
Sempre con riferimento alla legge 10/2013, si rimarca che l'amministrazione di Campobasso continua ad essere completamente inadempiente rispetto alla norma che prevede l'obbligo di messa a dimora di un albero per ogni bambino nato o adottato nel comune; una disposizione mai applicata, nonostante innumerevoli solleciti e richiami pervenuti nel tempo a Palazzo San Giorgio.
In ogni caso le associazioni chiedono, nell'ambito di una pianificazione del verde pubblico e nella puntuale e rigorosa attuazione del regolamento comunale per il verde pubblico e privato, in vigore dal maggio 2017 ma troppe volte disatteso, che venga data priorità alla manutenzione, allo sfalcio, alla potatura dei rami secchi e alla individuazione di nuove aree verdi, restando in attesa di risposte da parte dell’amministrazione comunale e riservandosi di verificare nelle sedi amministrative ogni singolo procedimento adottato.

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