18/12/10

EX ROMAGNOLI: LA REGIONE IGNORA IL SINDACO ED IL COMUNE DI CAMPOBASSO !!



LA REGIONE MOLISE IGNORA E CALPESTA LA VOLONTA’ DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CAMPOBASSO.

La Regione Molise, sta accelerando le procedure del bando per la costruzione della nuova sede regionale sull’area dell’ex campo sportivo Romagnoli a Campobasso.

Con la pubblicazione della determina n. 122 riguardante l'elenco dei 15 candidati ammessi al I grado del concorso, la Giunta di Michele Iorio dimostra infatti ancora una volta di voler andare diritta per la propria strada, ignorando del tutto gli eventi che si sono succeduti negli ultimi mesi in merito a questa tanto sentita questione.

Il costosissimo concorso di idee internazionale, che prevede un intervento edificatorio sull'area del campo sportivo per 28mila metri quadrati (tra sede della Giunta Regionale, piastra direzionale destinata agli uffici degli Assessorati Regionali e 8.000 mq. destinati a centro commerciale), partorito nell’ambito del contestatissimo “Master Plan” di Iorio e l’ex Sindaco Di Fabio, come a tutti noto è stato dichiarato illegittimo dal TAR Molise su ricorso di Fare Verde, sentenza poi sospesa a seguito del ricorso al Consiglio di Stato da parte della Regione. E’ opportuno ribadire che ad oggi nessuna sentenza, oltre a quella del TAR, è stata ancora emessa in merito alla vicenda, contrariamente a quanto si vuole far credere dagli uffici regionali che hanno volutamente interpretato la sospensiva del CDS come una sentenza definitiva che invece non esiste.

Sentenza che, quando arriverà, comunque essa sia, non potrà comunque autorizzare la Regione all’edificazione della nuova sede senza passare per l’approvazione del consiglio comunale di Campobasso, organo sovrano in materia urbanistica cittadina.

Infatti, lo stesso consiglio comunale di Campobasso, con votazione unanime dello scorso 20 settembre, ha bocciato nettamente questa ipotesi e il Sindaco Di Bartolomeo ha annunciato un nuovo accordo per ridurre drasticamente le cubature, da 28000 a soli 2000 mq.

La mozione approvata dal Consiglio Comunale, nel prendere atto della sentenza del TAR Molise n.184/2010 che annulla tutti gli atti connessi al Master Plan e sottolineare l’importanza di coinvolgere il Consiglio Comunale e i cittadini, anche attraverso una consultazione popolare, nelle scelte urbanistiche della città per la localizzazione in altra area cittadina della sede regionale, ha impegnato il Sindaco e la Giunta a promuovere una discussione democratica, partecipata ed aperta ai cittadini per la scelta dell’area ove localizzare il Palazzo della Regione con l’obiettivo di far desistere il presidente della Regione dalla scelta unilaterale di localizzare il palazzo della Regione nel pieno centro della città e restituire l’area del vecchio campo sportivo alla città mediante la realizzazione su di essa di uno spazio o piazza pubblica.

Come noto, per contrastare la cementificazione dell’area del vecchio stadio, in città si è creato un vastissimo movimento d’opinione, ad oggi rappresentato da un comitato spontaneo che raccoglie cittadini ed associazioni sotto la sigla “Comitato Parco Pubblico Ex Romagnoli”. Tale comitato, trasversale, senza schieramenti o padrini politici rappresenta ed unisce gli intenti della maggioranza dei campobassani, associazioni ambientaliste e di volontariato, comitati di quartiere e tante realtà della cosiddetta cittadinanza attiva che in più occasioni, hanno espresso il più netto disappunto verso la realizzazione di un progetto ritenuto inopportuno, sgradito alla cittadinanza e voluto esclusivamente da un ristretto comitato d’affari.

E’ nostra convinzione che la realizzazione della sede regionale unica è una priorità assoluta, sia per porre fine all’assurdo sperpero di denaro pubblico per le locazioni degli immobili oggi utilizzati dalla Regione, sia per ottimizzare e facilitare l’accesso ai servizi alla cittadinanza; tale opera non può che realizzarsi, come accade in tutti i moderni capoluoghi, in una zona periferica della città, ben servita dalla viabilità anche extracittadina, in modo da decongestionare il già troppo caotico traffico cittadino. E’ altresì nostra convinzione della necessità di bonificare dal degrado l’area del vecchio Romagnoli e realizzare, in alternativa all’ennesima cementificazione di uno spazio aperto nel centro cittadino, uno spazio verde attrezzato, un parco di pubblica utilità che restituisca un po’ di verde al capoluogo regionale.

Posizioni più volte condivise proprio dallo stesso sindaco Di Bartolomeo che da sempre si è dichiarato poco incline alla cementificazione dell’ex stadio; va anche detto però, che proprio in questi giorni, mentre negli uffici di Palazzo Moffa incalzano le procedure per concretare il Master Plan, dal Comune di Campobasso nessuna azione politica viene messa in atto per riaffermare il ruolo egemone del Consiglio Comunale in materia.

Per quanto espresso, chiediamo al sindaco di Campobasso, di far sentire il proprio peso politico ed istituzionale nei confronti della Regione Molise che sta perseverando nelle proprie intenzioni incurante di tutto e tutti ignorando e calpestando, di fatto, il massimo organo politico del capoluogo.

Ci aspettiamo che il Sindaco Di Bartolomeo quanto prima faccia chiarezza sullo stato dei fatti, dichiari pubblicamente le proprie intenzioni, accetti il confronto con le associazioni cittadine, finora sempre evitato, e mantenga l’impegno preso in consiglio comunale di difendere gli interessi di Campobasso e dei campobassani facendo ravvedere i suoi colleghi regionali sulla volontà di portare avanti un progetto che, come tutti sanno, nessuno vuole.

Qualora venisse meno un intervento deciso, quanto mai opportuno ed a lungo atteso, da parte del primo cittadino, si ravviserebbe un atteggiamento “doppiogiochista” sicuramente inaspettato da un Sindaco come Di Bartolomeo che, forte della larghissima fiducia ottenuta dai cittadini, ben conosce e sa utilizzare gli strumenti per onorare il proprio mandato, anteponendo la volontà della propria cittadinanza agli accordi di “palazzo e di scuderia”, in nome del più elementare buon senso e di una visione dell’urbanistica cittadina più razionale, più attenta all’ambiente ed al bene comune.

Campobasso, 20 dicembre 2010


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