Il direttivo nazionale di Fare Verde ha deciso di allargare la sua ultima riunione del 2012 a tutti i soci per fare un punto della situazione associativa, condividere le aree più problematiche dell’attuale assetto organizzativo e raccogliere proposte e disponibilità per migliorare la gestione dell’associazione. L’obiettivo è quello di svolgere un incontro di fine anno in cui fare il resoconto delle attività svolte e dei risultati conseguiti e, allo stesso tempo, programmare il 2013. La riunione è stata programmata su due giorni per fare in modo che sia anche un momento in cui fare “comunità”. Per questo auspichiamo in modo particolare la partecipazione di soci e responsabili locali che fino ad oggi non hanno mai preso parte ad incontri nazionali dell’associazione e che pure svolgono quotidianamente una azione meritoria sul proprio territorio. Conoscersi, stringersi la mano, chiacchierare davanti ad un bicchiere di buon vino, passare una serata e un paio di giorni in allegria insieme alle proprie famiglie, è anche il modo per dare senso al nostro stare insieme, al di là dell’impegno a volte estenuante che richiede la tutela dell’ambiente in questa nostra Italia.
PROGRAMMA DI MASSIMA
Sabato 1 dicembreIn mattinata, arrivi e sistemazione
13:00 pranzo
15:00 discussione ordine del giorno
17:30 pausa té e caffé
18:00 discussione ordine del giorno
20:00 cena
dopocena in compagnia: chiacchiere, buon vino, canzoni, morra, tressette, …
Domenica 2 dicembre8:30 colazione
9:30 Eventuali altre idee (varie ed eventuali) e deliberazione finale.
11:00 visita all’Abazia di Farfa
13:00 pranzo (presso struttura o sagra locale)
Per incontrarci abbiamo scelto un posto particolarmente bello, nel cuore della Sabina, in una posizione baricentrica rispetto al territorio nazionale, e facilmente raggiungibile anche con I mezzi pubblici: la tenuta Sant’Antonio, dove ci ritroveremo è a 1,7 km dalla stazione ferroviaria di Poggio Mirteto, raggiungibile in circa 50 minuti da Roma Tiburtina.
16/11/12
12/11/12
Accordo programmatico “energie nuove per uscire dalla crisi” per la diffusione di “economie verdi” nelle regioni del Sud Italia
Imprese del Sud e Fare Verde Onlus
ritengono che la grave crisi economica palesatasi drammaticamente nel 2008 con
lo scoppio della bolla speculativa relativa ai mutui suprime negli Stati Uniti,
e ancora in corso all'atto della stipula del presente accordo, abbia tutti i
caratteri di
una crisi epocale e di sistema.
Per questo richiede approcci e strumenti completamente nuovi rispetto a quelli
utilizzati in passato.
La crisi finanziaria è
strettamente connessa alla crisi dei sistemi produttivi e dei consumi poiché, come
osservato dal premio nobel per l'ecomia Joseph Stigliz, nei paesi occidentali
negli scorsi decenni la produttività è cresciuta più della domanda. Il
perseguimento di una sempre maggiore produttività dei fattori produttivi al
fine di produrre e mettere in vendita una quantità sempre maggiore di prodotti
e servizi con l'impiego di un numero sempre minore di addetti, ha determinato nei paesi “avanzati” una sovrapproduzione
di merci a fronte di una profonda crisi occupazionale e di una stagnazione dei
redditi e della capacità di spesa.
Per alcuni anni il ricorso
all'indebitamento, sia pubblico che privato, ha consentito di sostenere i consumi,
anche a fronte di redditi medi che non crescevano. Soluzioni come il
finanziamento pubblico di grandi opere, gli incentivi alla rottamazione o il
credito al consumo – che negli ultimi decenni ha conosciuto un vero e proprio
boom - per un certo periodo hanno consentito di mantenere i livelli di consumo
al di sopra delle possibilità del sistema economico ed assorbire il sovrappiù
produttivo. Lo stessa concessione da parte delle banche statunitensi di mutui a
persone che non avevano i requisiti per ottenerlo – clientela cosiddetta
“subprime” – ha consentito di sostenere un mercato immobiliare che diversamente
sarebbe entrato in una profonda crisi.
Allo stato attuale, i livelli
raggiunti dall'indebitamento sia pubblico che privato rendono inapplicabili per
il futuro ulteriori politiche economiche di sostegno alla domanda che non siano
correlate a concreti e misurabili risparmi.
Allo stesso tempo, la crisi
economica si interseca con una crisi altrettanto grave e drammatica: quella
ambientale. Un consumo di risorse naturali sistematicamente superiore a quello
che gli ecosistemi possono sopportare senza deteriorarsi, unitamente alla
produzione di una quantità di emissioni inquinanti – solide, liquide e gassosse
– costantemente superiore a quella che l'ambiente sarebbe in grado di
assorbire, non è più immaginabile per il futuro. Riscaldamento del pianeta e
stravolgimenti climatici, provocando siccità o precipitazione di straordinaria intensità
e frequenza, erosione e depauperamento dei terreni agricoli, calo delle
produzioni animali, stanno già determinando danni economici al settore primario
dell'agricoltura. Allo stesso modo, la drammatica combinazione tra fenomeni
climatici estremi e eccessivo consumo di suolo stanno causando, con una
frequenza sempre maggiore rispetto al passato, devastazione, morti e ulteriori
danni economici.
Una panoramica su tutti gli studi
disponibili sul picco e la disponibilità di materie prime e fonti energetiche
fossili e minerarie evidenzia come si vada incontro nei prossimi decenni ad un'inesorabile
esaurimento delle risorse non rinnovabili che attualmente i paesi più industrializzati
e quelli emergenti utilizzano per i loro processi di produzione e consumo. In termini
economici ciò si trasformerà, secondo il parere di esperti, in un'inevitabile
incremento dei costi secondo le più elementari leggi del mercato.
Di fronte a questo scenario che
pone una seria ipoteca sulla possibilità di sperimentare in futuro ulteriori
crescite quantitative di produzione e consumi e che ha i caratteri della crisi
epocale piuttosto che quelli di una ciclica congiuntura economica negativa, le
imprese devono reagire con risposte strategiche capaci di futuro. In particolar
modo, le piccole e medie imprese possono e devono reagire con una velocità ed
una flessibilità che è propria di strutture organizzative piccole e snelle per
meglio adattarsi ai mutati scenari economici.
Impegno, senso di responsabilità,
passione per il proprio lavoro e abnegazione che da sempre dimostrano piccoli
imprenditori e artigiani affrontando piccole e grandi difficoltà di mercato, devono
essere indirizzate verso un nuovo sentiero strategico che tenga conto, insieme
alle potenzialità del territorio, delle tendenze globali dell'economia.
Contemporaneamente, cittadini e
pubblica amministrazione devono essere stimolati a generare una domanda di beni
e servizi caratterizzati sempre di più da sostenibilità economica e ridotto impatto
ambientale. Qualsiasi sforzo imprenditoriale che non incontrasse una adeguata
risposta da parte dei mercati attuali o potenziali sarebbe, infatti, inefficace
e destinato all'insuccesso.
05/11/12
VIA MATRIS E COLLINA MONFORTE: NON BASTA IL LAVORO DEI VOLONTARI, URGE VALORIZAZIONE DEL SITO E MAGGIORE CONTROLLO E PREVENZIONE.
Si è svolta con successo, la
scorsa domenica mattina, la manifestazione ecologica “Oh che bel castello”
promossa dal locale gruppo di FARE VERDE. Tanti i volontari che hanno risposto
all’appello e che, armati di sacchi, guanti da lavoro e tanta buona volontà,
hanno percorso l’intera via Matris, liberandola dai tantissimi rifiuti più o
meno nascosti tra la vegetazione.
Come consuetudine in queste
occasioni, le sorprese non sono mancate: oltre a circa 40 sacchi di rifiuti
raccolti, di cui gran parte bottiglie di vetro - raccolte in maniera
differenziata- nascosti tra rocce e vegetazione, anche tanti
rifiuti ingombranti tra i quali un cofano di automobile, un divano, un mobile
da cucina ma anche tanti scarti di lavorazioni edili, tubi di scarico ed
apparecchiature elettroniche fuori uso. In particolare, nei pressi del retro
della chiesa di S.Giorgio, zona raggiungibile in auto e lontana da sguardi
indiscreti (nonostante l’inutile presenza di un cartello “area video
sorvegliata”) è stato individuato un principio di discarica abusiva i cui
materiali sono stati assemblati dai volontari, in attesa del ritiro, si spera
tempestivo, da parte della SEA.
Bonificata anche una grotta, ai
piedi della collina e non lontana dall’ingresso del percorso naturalistico, che
si presentava come un vero e proprio ricettacolo di immondizia; dalla stessa
cavità, sono state rinvenute anche tantissime siringhe, inequivocabile segnale
di pericolose frequentazioni che inibiscono di fatto la fruizione dell’area ai
più piccoli ed a quanti vi si recherebbero per una salutare passeggiata in
pineta.
Al termine della “scalata” è
stata ripulita anche l’area circostante il Castello, come sempre imbrattata dai
resti e dagli scarti delle cenette e dei festini consumati sul muretto del
piazzale e sistematicamente gettati a valle nella pineta: bottiglie e lattine,
bicchieri e calici usa e getta, cartoni di pizza ed involucri di dolci,
patatine ecc…; il tutto a deturpare lo scenario di chi reca “sui monti” magari
per godere di una bella veduta della città.
Campobasso,
5 novembre 2012
FARE VERDE Onlus – Associazione
di protezione ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 legge 349/86
Gruppo locale di Campobasso. Tel.329.43.43.334
www.fareverde.it - molise@fareverde.it
01/11/12
VIA MATRIS E COLLINA MONFORTE: REGNA IL DEGRADO. DOMENICA 4 TORNA “OH CHE BEL CASTELLO”
Degrado ed abbandono continuano a
regnare sulla Collina Monforte a Campobasso, sito di pregio naturalistico che
ospita il Castello cittadino ed incarna storia, cultura e tradizioni
campobassane.
Come ormai consuetudine, Fare
Verde monitorizza periodicamente lo stato di salute del sito, ma i risultati,
nonostante i ripetuti richiami e l’attenzione sollevata in più occasioni negli
ultimi anni, continuano ad essere davvero scoraggianti.
Questa volta abbiamo percorso la
Via Matris, percorso naturalistico e
spirituale che parte dal Viale del Castello e culmina sul piazzale del convento
in cima alla collina, ed è bastato allontanarsi di qualche metro dal mattonato
del percorso per imbattersi nel solito squallido scenario di rifiuti di ogni
genere disseminati tra rocce e vegetazione. Ma non serve “imboscarsi” più di
tanto per rammaricarsi dello stato di incuria in cui versa la via Matris:
illuminazione distrutta, vegetazione incolta,
muri e rocce imbrattate, panchine divelte, servizi igienici ormai ridotti
ad un ammasso di macerie e finanche le opere artistiche ubicate lungo il
percorso completamente in balia dei vandali, dimostrano in maniera lampante che
manca qualsiasi forma di controllo e prevenzione e che la gestione del sito,
unitamente a quella del Castello, è evidentemente carente sotto molti aspetti.
Per denunciare lo stato di
incuria ed abbandono in cui versa la Via
Matris e l’intera collina Monforte, per contribuire
concretamente alla salvaguardia del luogo simbolo della nostra città, per
chiedere all’amministrazione maggiore cura ed attenzione per il sito e per
l’intero verde pubblico, Fare Verde promuove per domenica 4 novembre, una nuova
edizione di “OH CHE BEL CASTELLO!” l’ormai consueta manifestazione ecologica
autunnale per la tutela della collina Monforte.
Pertendo dall’ingresso di Viale
del Castello, si percorrerà l’intero percorso, rastrellando i tantissimi rifiuti,
più o meno nascosti tra la vegetazione, che deturpano la pineta, fino ai piedi
del castello che sarà simbolicamente “assalito” dal basso dai volontari.
Fare Verde invita associazioni,
cittadini ed amministratori ad aderire all’iniziativa, per passare una
mattinata all’insegna dell’impegno civico, diversa dalla solita routine e,
perché no, scoprire e conoscere qualche angolo ancora nascosto della nostra
città.
Appuntamento alle 10.00 presso
l’ingresso della via Matris, Viale del Castello. Consigliati scarponi e giacca a vento!!
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