Egregio Sindaco,
come a Lei noto, nello scorso 5 ottobre,
la nostra associazione ha organizzato una giornata di volontariato ambientale
con lo scopo di ripulire dai rifiuti un tratto della pineta della collina
Monforte.
L’iniziativa, oramai una consuetudine
che si ripete periodicamente, ha avuto lo
scopo di denunciare l’incuria ed il decadimento dell’intera collina, nel
tentativo di sensibilizzare
l’amministrazione ed i cittadini ad una maggiore cura ed attenzione al
fine di preservare e restituire il giusto decoro e valore ad un sito di
rilevante valore ambientale.
L’attuale stato della collina,
compreso il castello, è un triste ed avvilente segnale: rifiuti ovunque,
nessuna attrazione culturale e turistica, la “via Matris” chiusa ed
abbandonata, invadenza di antenne e ripetitori sul castello, arredi distrutti,
mura imbrattate, ecc…...
Tanti volontari, giunti anche da
fuori città, hanno aderito alla nostra iniziativa, rimboccandosi le maniche per
tirar fuori rifiuti di ogni genere accumulatisi in mezzo agli alberi.
I risultati sono stati decine e
decine di sacchi riempiti di rifiuti di ogni genere, una grande quantità di rifiuti
ingombranti di vario tipo, tra cui reti di materassi, elettrodomestici, rottami
di arredi, una bicicletta, un carrello della spesa e migliaia tra bottiglie e
lattine di ogni specie.
Si tratta per lo più di resti di
bivacchi, involucri di cibo, lattine, bottiglie di bevande varie lanciate a
valle nella vegetazione da ogni utile punto della collina, dal belvedere del
castello, alla parte bassa della collina tra via Garibaldi e viale del Castello,
segnale inequivocabile che il sito, soprattutto nelle ore serali e notturne,
diventa teatro di scorribande di indisturbati vandali ed incivili.
In assenza di alcun tipo di controllo
e prevenzione, come già accaduto in passato, a distanza di poche settimane o al
massimo qualche mese dall’intervento dei volontari, i rifiuti ed il degrado
torneranno nuovamente ad invadere il sottobosco della pineta, compromettendone
la bellezza paesaggistica ed il valore naturalistico, una volta vanto di quella
che fù la “città giardino”, oggi squallido emblema di un agglomerato urbano che
imbruttisce giorno dopo giorno tra grigiore del cemento, inquinamento da
traffico, rifiuti disseminati ovunque e senso civico sempre più latente.
Siamo pienamente consapevoli che la
responsabilità dell’inciviltà di una intera società non può certo essere
attribuita all’amministrazione comunale, ma siamo altrettanto convinti che tra
i compiti di quest’ultima ci sia anche quello di educare, e nel caso reprimere,
taluni comportamenti. L’indifferenza, l’inerzia e la tolleranza sono spesso le
cause di questi fenomeni che impongono invece l’assunzione delle proprie
responsabilità e l’ attuazione di
soluzioni e provvedimenti.
Per quanto concerne l’incredibile
proliferare degli impianti di ricetrasmissione installati sui merli e sulle
pareti del maniero, Le chiediamo di verificare che tutti gli apparati abbiano
le necessarie autorizzazioni e rispettino le normative in materia di emissioni
elettromagnetiche; anche se ciò fosse,
siamo comunque certi che quello di Campobasso è l’unico esempio italiano di
monumento storico architettonico condannato a tale triste destino; i commenti degli increduli visitatori ne sono
la più triste e deprimente testimonianza.
Al riguardo Le chiediamo di adottare
ogni utile provvedimento, anche interessando i competenti organi ministeriali,
al fine di smantellare l’assurda e vergognosa trama di tralicci, cavi, antenne
e ripetitori che assediano il castello, deturpandone la forma e l’aspetto,
sminuendone la caratura storico monumentale.
Per quanto cencerne l’aspetto prettamente naturalistico
della collina, Le segnaliamo lo stato di evidente sofferenza dell’intero
sottobosco, invaso da cespugli e rovi che ne rendono impossibile ogni forma di fruizione,
e di molte essenze, principalmente dei Pini (Pinus nigra), spesso soffocati dall’invadenza dell’edera che,
seppur “naturale”, avvolge e fagocita gli alberi fino a “schiantarli”, ovvero
abbatterli. Da segnalare anche la presenza infestante di specie alloctone
quali, in particolare, l’Ailanto, una specie la cui rapidissima diffusione potrebbe
compromettere le peculiarità dell’intero sito che, è opportuno ricordare, è un
SIC –Sito di Interesse Comunitario (IT7222125 – Rocca Monforte) per la presenza
di alcuni habitat e rarissime specie tra cui la Taraxacum megalorrhyzum e l’Atamantha macedonica.
Al riguardo La invitiamo a valutare
la possibilità di un qualificato intervento di tipo forestale, per ripristinare
le condizioni di “autenticità” del sito, ma anche migliorane la fruibilità
visto che trovasi comunque in pieno centro cittadino e potrebbe senz’altro
diventare meta di piacevoli passeggiate ed escursioni, qualora migliorato anche
sotto l’aspetto estetico e funzionale.
La invitiamo inoltre a valutare
l’adozione di accorgimenti efficaci, quali la video sorveglianza che, come
dimostrato in analoghe realtà italiane, risulta certamente il migliore dei deterrenti contro i malintenzionati,
siano essi sversatori abusivi di rifiuti, “writers selvaggi”, “lanciatori di
bottiglie” o “demolitori di arredi pubblici”.
Siamo convinti che l’amore e la
passione che ci spingono nelle nostre iniziative di volontariato, siano le
stesse che hanno spinto Lei e la sua amministrazione a cimentarsi nella gestione e
nell’amministrazione della nostra città. Ci aspettiamo pertanto un sollecito e
concreto riscontro a quanto segnalato, al fine di tutelare e valorizzare uno
dei simboli di Campobasso e con esso il prestigio ed il decoro dell’intera
città.
Campobasso, 29 ottobre 2014
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