14/05/10

DOMENICA 23 Maggio_BICI in CITTA'


Una città non affollata dalle auto, dove i pedoni possano camminare liberamente ed i ciclisti possano pedalare in libertà: Bicincittà è tutto questo. Torna anche a maggio 2010 il tradizionale appuntamento con la “biciclettata” Uisp, una passeggiata non competitiva dedicata alle famiglie, agli amatori e a tutti cittadini interessati ad uno stile di vita attivo, giunta ormai alla XXV edizione. Nel 2010 si pedalerà in oltre 130 comuni italiani, per piacere e per solidarietà: Bicincittà è infatti la manifestazione più generosa dell’Uisp e da anni i fondi raccolti vengono destinati alle varie associazioni locali che operano nei territori coinvolti.

L’edizione 2010 porterà una grande novità: la raccolta fondi sarà destinata alla costruzione di un campo sportivo polivalente e all’attivazione di corsi di formazione a Foundiougne, in Senegal, in collaborazione con l’iniziativa Uisp “Bamako-Dakar, il silenzioso tour della solidarietà“.

04/05/10

DIRITTO di REPLICA all'ASS. VITAGLIANO



Egregio Assessore Vitagliano,

leggiamo sui giornali un Suo comunicato di commento alla recente sentenza del TAR che ha bocciato il progetto della costruzione della sede della Regione nell’area dell’ex Romagnoli.
Non avendo avuto finora modo di averla come interlocutore, cogliamo l’occasione per esprimerle alcune riflessioni.
In primo luogo, sgombriamo il campo da equivoci: ben venga, nell’interesse di tutti i cittadini molisani, la realizzazione della sede unica della Regione. Non è nostra intenzione opporci, in sé, ad un’opera del genere, che consentirebbe finalmente, tra l’altro, di eliminare l’assurdo spreco di risorse pubbliche per gli affitti degli uffici. Meglio ancora se con profili architettonici, ambientali e tecnologici di particolare rilevanza, come Lei promette. Magari con l’augurio che bioedilizia, basso impatto ed alta efficienza energetica non restino parole confinate a questo progetto eccezionale, ma diventino prassi consolidata nelle costruzioni pubbliche della Regione.
E ben venga anche il coinvolgimento di associazioni, organizzazioni, istituzioni, dei vari “attori della società civile”, come Lei promette. Noi lo chiediamo da tempo, ed anzi, uno dei motivi che ci hanno indotto a contestare l’accordo Iorio-Di Fabio è stato proprio quello della natura verticistica e non partecipativa della decisione, presa illegalmente – come riconosciuto dal TAR - senza neanche ascoltare la voce del Consiglio Comunale, il principale organo deputato a decidere dell’urbanistica cittadina. Ovviamente, ci auguriamo che tale coinvolgimento non sia meramente passivo, ma che consenta, nel rispetto di un reale processo partecipativo, di condividere le scelte fondamentali. Prima tra tutte, quella della localizzazione della sede della Regione, che per il suo impatto urbanistico riguarda tutti i molisani, ed i cittadini campobassani in primo luogo. Ora che il TAR ha bocciato il progetto sull’ex-Romagnoli, si dia finalmente vita ad un percorso partecipato e pubblico per l’individuazione della nuova sede. Che per il suo elevato valore istituzionale, deve essere sentita dai cittadini come il frutto di una propria scelta anziché come il risultato di un’imposizione.
Come vede, chiediamo partecipazione e trasparenza nel metodo, e una sana scelta urbanistica nel merito. E respingiamo l’accusa da Lei lanciata che contro il progetto della sede della Regione si siano mossi “interessi”, peraltro non meglio specificati.
Per quanto ci riguarda, non ci sono interessi sospetti dietro la nostra azione. Non ci sono certo interessi economici (converrà anche Lei che gli interessi economici vanno dietro a chi può promettere appalti e affari, non certo ad un’associazione ambientalista, che promette solo gratuite e sofferte battaglie di civiltà) e non ci sono interessi politici: la battaglia del Romagnoli è, come tutte le altre battaglie ambientali, trasversale rispetto ad ogni schieramento politico.
L’unico “interesse” che ci muove è quello per la tutela dell’ambiente e, nello specifico, per una Campobasso più vivibile. E’ l’interesse al bene comune della nostra città. Come ha riconosciuto la sentenza del TAR, siamo “portatori di interessi della collettività campobassana”, espressione su cui lei sembra voler ironizzare, trascurando il ruolo decisivo che le associazioni ambientaliste devono avere in una società moderna e partecipata. Un ruolo che ci riconosce il mondo del diritto e che – la consapevolezza nasce sul campo – trova pieno riscontro nei sentimenti dei cittadini. Esca fuori dalle stanze del “palazzo” e provi a sentirli, i cittadini di Campobasso. Vedrà la soddisfazione e la gratitudine, con cui la maggior parte dei campobassani ha accolto la decisione del TAR. Preferendo tutti, ad una colata di cemento nel centro cittadino, la realizzazione di un bel parco, come noi auspichiamo.
E respingiamo al mittente l’accusa che con il nostro agire staremmo “compromettendo la crescita sociale, economica e lo sviluppo occupazionale che la Regione vuole promuovere”. Sinceramente, non avremmo mai pensato che la nostra battaglia per una diversa localizzazione del palazzo regionale potesse addirittura arrivare a compromettere l’economia e l’occupazione nella regione! Al contrario, avremmo piuttosto giurato che l’evidente stato di crisi in cui versa il nostro Molise fosse semmai attribuibile, almeno in parte, a chi da anni l’amministra.
Ma senza entrare in ulteriori polemiche, rimettiamo a Lei la palla. Se per rilanciare l’occupazione e l’economia del Molise è tanto importante la realizzazione del palazzo della Regione, ebbene, ha un motivo in più per non ostinarsi in un percorso sbagliato. Eviti altri anni di ricorsi giudiziari, al termine dei quali la Regione potrebbe trovarsi soccombente (il primo round l’ha già perso) senza alcun avanzamento dei lavori. Basta avviare un corretto procedimento per l’individuazione delle aree. Campobasso è senz’altro in grado di ospitare degnamente la sede della Regione in aree diverse da quella dell’ex Romagnoli, inadatta per ragioni geomorfologiche nonché di congestionamento urbano.
Pensiamo che il prestigio di un’Istituzione non sia dato dall’imponenza del palazzo che la ospita, ma dalla capacità di raccogliere e far proprie le istanze dei cittadini che rappresenta. Così come la vicinanza delle istituzioni ai cittadini è un fatto politico e non certo fisico: non serve costruire il proprio palazzo nel centro della vita cittadina, ma piuttosto comprendere ciò di cui ha bisogno la comunità. Il centro di Campobasso ha bisogno di essere liberato dal traffico e dal cemento, e ha bisogno di un’area verde da destinare a luogo di socialità e svago, per tutti i cittadini. Siamo sicuri che la Regione potrà avere la sua indispensabile sede in altre aree, senza negare ai cittadini campobassani la realizzazione del parco sull’ex Romagnoli.

Campobasso, 03 Maggio 2010


FARE VERDE Onlus – Associazione di protezione ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 legge 349/86
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