28/11/09

TU RISPARMI, l' AMBIENTE ci GUADAGNA!

L'ecologia può aiutarci a fronteggiare la crisi economica. A Roma, una famiglia composta da 3 persone, con un bambino di età inferiore a 36 mesi può risparmiare fino a 5.250,00 euro all'anno, mettendo in pratica 15 comportamenti ecologici.

Le aree all’interno delle quali Fare Verde ha individuato le azioni per risparmiare risorse naturali e denaro sono cinque: alimentazione, rifiuti, elettricità, mobilità e riscaldamento. I consigli di Fare Verde non richiedono particolari investimenti: in gran parte consistono in semplici cambiamenti dei comportamenti di consumo o nella sostituzione, in occasione delle normali operazioni di manutenzione, di tecnologie obsolete con tecnologie più moderne ed efficienti. Tuttavia, non si tratta solo di ridurre sprechi e inquinamento, ma anche di recuperare tradizioni, tempo e rapporti sociali. Comprare gli ingredienti al posto delle merci pronte fa risparmiare e consente di controllare meglio la qualità dei beni che consumiamo. L’autoproduzione di una parte dei beni di cui abbiamo bisogno è anche un utile esercizio culturale, in quanto ci restituisce un po’ di libertà dal mondo delle merci, verso il quale abbiamo sviluppato una dipendenza forse eccessiva. Una nuova responsabilità nei comportamenti di consumo può aiutarci a far quadrare il bilancio economico familiare, aiutare l’ambiente e farci comprendere che la qualità della vita non dipende dalla quantità di merci che acquistiamo.

27/11/09

I DECRESCENTISTI...

La nostra società è basata su una crescita economica continua ed imperante, il cui principio si sta trasformando in una vera e propria religione. Coloro che si rifiutano di adeguarsi praticando diversi stili di vita che diminuiscono i consumi, che autoproducono cibo… tutta questa gente è considerata eretica, perché adora il Diavolo: la Decrescita!

La religione più diffusa e imperante oggi, a differenza di quel che ognuno può credere (cristianesimo, islamismo, buddismo, ecc) è quella dello sviluppo. Ha tutte le connotazioni di una religione: è basata sulla fede, non è supportata da alcuna base scientifica, anzi è chiaramente irrazionale (perché in un mondo finito uno sviluppo senza limiti è impossibile), pur avendo dimostrato nei secoli e ultimamente con la sua recente caduta i devastanti effetti sugli individui, nelle famiglie e nelle società, sull’ambiente, quanto sia nociva con il suo “Modus Operandi”.
Nonostante ciò continua ad essere in ascesa ovunque e sia governanti, economisti, imprenditori, sindacati, forze politiche di qualunque schieramento, da sinistra a destra, centro compreso, invocano una ripresa della Crescita per uscire dalla crisi che uno sviluppo irrazionale, la cui parola d’ordine è “Crescita ovunque e sempre”, fine a se stessa, ha provocato.
E’ come voler spegnere il fuoco con la benzina. C’è la possibilità di far crescere qualcosa? Che siano capannoni che rimarranno vuoti, palazzi con appartamenti invenduti, inutili opere pubbliche, autodromi al lato di aree ambientali protette e su falde acquifere, estrazione di ghiaia vicino ai fiumi, depositi sotterranei di gas in zone sismiche, grandi mega complessi ospedalieri inumani e quant’altro offre la possibilità di investire enormi quantità di denaro con la scusa che creerà occupazione e farà crescere il PIL… a prescindere dalla reale utilità sociale, dall’impatto sulla natura (che è la vera portatrice di vita e benessere) …tutto ciò è bene, a priori, non è da mettere in discussione, e chi osa è un eretico che si oppone al progresso. Il Verbo e Dio da osannare è la “Crescita”.
Coloro che si rifiutano di adeguarsi praticando diversi stili di vita che diminuiscono i consumi, che autoproducono cibo come i nostri nonni, che riparano gli oggetti rotti, che si rifiutano di comprare qualcosa solo perché è uscito l’ultimo modello o cambia la moda… tutta questa gente è considerata eretica, perché adora il Diavolo: la Decrescita!
A pochi viene in mente che il PIL, Prodotto Interno Lordo, non misura la felicità e il benessere, come affermato nel discorso di Robert Kennedy il 18 marzo 1968. Pochi sanno, persino tra gli addetti ai lavori, che è ormai ampiamente dimostrato che la crescita economica di una nazione aldilà di certi valori non ha alcuna relazione con l’aumento del benessere e della felicità dei suoi cittadini, e finalmente lo sta riportando all’attenzione dell’Europa il presidente francese Sarkozy commissionando una ricerca specifica per un indicatore diverso.
Alcune persone come Ernst F. Schumacher, Ivan Illich, Nicholas Georgescu-Roegen, Serge Latouche, Maurizio Pallante hanno portato avanti una nuova concezione e visione della vita e della società, critica dell’esistenteAncora meno risaputo è che già da decenni che alcune persone hanno avuto il coraggio di riflettere o mettere in discussione ciò che è comunemente accettato, come si chiese Newton con la mela e osò Galilei con la Chiesa. Alcune di queste persone sono Ernst F. Schumacher, Ivan Illich, Nicholas Georgescu-Roegen, Serge Latouche, Maurizio Pallante, ed hanno portato avanti una nuova concezione e visione della vita e della società, critica dell’esistente.
Tutto ciò ha dato l’avvio ad un movimento poco visibile ma molto diffuso, persino di individui che non sanno di farne parte, ma la praticano da sempre, un popolo che segue la Decrescita, onorando i nostri nonni e antenati perché ne riscopre le raffinate ed ecologiche tecniche costruttive, l’artigianato, la preparazione dei cibi, i valori di semplicità, sobrietà, risparmio, buon senso, convivialità.
Questa gente, da quando ha deciso di opporsi al Dio della Crescita, ha scoperto di vivere più felicemente, ha scoperto una vita in cui la ricchezza è data da cose che i soldi non possono assolutamente comprare: piccoli cose e gesti quotidiani, soddisfazioni semplici, ma soprattutto, relazioni umane improntate all’amore, al rispetto, alla cooperazione, alla mutalità, all’eguaglianza, alla gilania, esattamente a valori opposti invocati dai seguaci del Dio Sviluppo. Costoro non fanno altro che sublimare l’egoismo e stimolare i più bassi istinti umani, in nome della competizione, del libero mercato, adoperano l’inganno, la forza (affiancata alla manipolazione mentale e dell’informazione) per arricchire oltre ogni misura pochi eletti, e proponendo come unico modo per ottenere qualunque risultato la lotta, la guerra, la distruzione, che sia chi è diverso, chi la pensa diversamente, o lo sporco, le malattie, la povertà, la guerra!
Siamo giunti al paradosso dei paradossi: usare la violenza (perfino preventiva!) per esportare la democrazia e costruire un mondo di pace! Siamo giunti al paradosso dei paradossi: usare la violenza (perfino preventiva!) per esportare la democrazia e costruire un mondo di pace! E proclamarci portatori di Democrazia che non pratichiamo neanche nei nostri confini, portatori di “Civiltà” nei paesi “arretrati”, del “cosiddetto” “Terzo Mondo” affinché finalmente si trasformino “In via di Sviluppo”…
Quando sappiamo bene che ogni guerra (e noi occidentali siamo in guerra di fatto) e ogni “joint venture”, o “investimento” serve solo ad arricchire una minoranza, e ad esportare questo malato modello di società che sta uccidendo esseri umani, animali, ambiente e il pianeta stesso, come un cancro globale.
Il Verbo della religione imperante nel Terzo Millennio è il seguente: “Il Dio è lo Sviluppo, il Bene Assoluto è la Crescita.”
Di conseguenza seguaci del Diavolo sono tutti coloro che si oppongono allo Sviluppo, il Male assoluto è la Decrescita. Noi decrescentisti quindi, siamo gli eretici del terzo millennio…

Germano Caputo
Articolo tratto da http://www.decrescitafelice.it/

22/11/09

RICOSTRUIAMO la CITTA' GIARDINO: PROPOSTE VIRTUOSE per CAMPOBASSO

La citta è la casa di tutti: fondando questo gruppo intendiamo dare voce ai cittadini e alle associazioni per riappropriarci di uno spazio, quello urbano, che deve accogliere sostenibilmente tutte le attività quotidiane dei campobassani. Campobasso è una bella cittadina di provincia, rincorrere le megalopooli non fa per noi.......parliamone tutti insieme per incoraggiare questa nuova amministrazione a compiere scelte coraggiose per il bene comune.
Il gruppo è costituito da associazioni e liberi cittadini che hanno intenzione di elaborare una serie di proposte all'aministrazione comunale su alcuni temi di comune interesse per la città. Scopo del gruppo è elaborare un documento da sottoporre all'attenzione della città, quale iniziativa partecipativa e collaborativa con l'ente locale.

I temi proposti verrano discussi attraverso dei gruppi di lavoro i cui referenti saranno le associazioni proponenti:

Fare Verde: risparmio energetico

Legambiente: rifiuti

WWF: verde pubblico

Circolo della decrescita felice: Acqua pubblica

Ufficio della bicicletta: mobilità ciclistica


18/11/09

CONVEGNO: "GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nella REGIONE MOLISE"

Campobasso 26 novembre 2009 – Aula Magna Convitto Nazionale “M. Pagano”
Il convegno rappresenta il punto di arrivo di un percorso di indagine e di ricerca sulla gestione dei rifiuti urbani svolto dai tecnici di ARPA Molise in ambito regionale, anche con l’intento di presentare il connesso “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Molise”. Grazie anche alla sinergia con la “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti”, l’incontro si propone di avviare insieme ad Istituzioni e cittadinanza un dialogo proficuo, finalizzato alla costruzione di una pianificazione di settore fondata sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute della collettività.

Leggi il programma dettegliato su: http://www.arpamolise.it/

12/11/09

INTERROGAZIONE al SENATO in VISTA di COPENAGHEN_FARE VERDE: PRIMA di INCREMENTARE il FLUSSO ENERGETICO RIDUCIAMO gli SPRECHI!


La TEORIA del SECCHIO BUCATO
Mercoledì 11 novembre 2009, presso il Senato della Repubblica, si è svolta la seduta della 13a commissione permanente Territorio, Ambiente e Beni Culturali in vista della conferenza COP 15 di Copenaghen, per l'indagine conoscitiva sulle problematiche relative alle fonti di energia alternative e rinnovabili, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni in atmosfera e ai mutamenti climatici. All’audizione hanno preso parte i rappresentanti di Greenpeace, WWF, Legambiente, Amici della Terra, Fare Verde e Ambiente è/e vita. Come rappresentante di Fare Verde è stato presente Carlo Ulacco, membro del Consiglio Direttivo e Responsabile campi estivi di volontariato. Ulacco ha sottolineato come nella lotta alle emissioni di CO2 nell’atmosfera, sia necessario aumentare l’efficienza e ridurre gli sprechi in tutto il processo di produzione di energia “Prendendo ad esempio la parabola del secchio bucato di Maurizio Pallante (teorico della Decrescita Felice in Italia), il sistema energetico italiano è paragonabile ad un secchio bucato…prima di pensare se e come aumentare la potenza del getto del rubinetto che riempie il secchio, sarebbe il caso di tappare i buchi per impedire gli sprechi”. Un altro tema decisivo è l’efficienza energetica negli edifici e di tutte le buone pratiche che impedirebbero sprechi e sono un ottimo volano per l’economia. “Tali pratiche – spiega Ulacco - possono risultare un traino anche per l’economia in questo particolare momento di contingenza, visto che richiedono l’implementazione di tecnologie e competenze ad oggi ancora abbondantemente sottoutilizzate: si veda, a titolo esemplificativo,l’apporto delle biotecnologie edilizie per il contenimento dei consumi diriscaldamento, l’utilizzo della tecnologia led per l’illuminazione privata epubblica (es. progetto semafori a led), lo sfruttamento delle biomasseper la creazione di gas metano naturale finalizzato all’utilizzo in caldaie e cogeneratori. Una volta che si è posta come base l’efficienza ed il contenimento degli sprechi si può concentrare l’attenzione sulla soddisfazione del fabbisogno attraverso le energie rinnovabili che, secondo noi, devono orientarsi verso una delocalizzazione della produzione”.Una rete di piccoli centrali, supportate da alcune più grandi, potrebbeallontanare l’Italia dall’incubo della dipendenza energetica. Inoltre èrisaputo che una delle maggiori fonti di inefficienza e spreco proviene dalla dispersione sulle linee di alta tensione dell’energia trasportata dalle grandi centrali ai singoli utilizzatori. “Benché apparentemente il nucleare possa essere una fonte che favorisce la diminuzione delle emissioni di CO2 – continua Ulacco - lanostra posizione rimane sempre e comunque assolutamente contrariaal suo ripristino in Italia: non solo per una questione ideologica e di principio, che comunque ci vedono assolutamente contrari (scorie, rischi, etc), ma anche, e più semplicemente, perchè riteniamo che possa risultare enormemente vantaggioso dirottare i fondi previsti per la costruzione di centrali nucleari, che saranno operative tra 15/20 anni, sulle energie alternative, per soluzioni che darebbero vantaggi immediati in termini di risparmio, efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di co2 ( bioedilizia, coibentazioni, impianti di cogenerazione.......)”.
Sempreparlando di finanziamenti e incentivi, Ulacco ha infine posto l’attenzione su un’anomalia della normativa italiana che vede gli impianti di incenerimento deirifiuti come fonte di energia rinnovabile e quindi sovvenzionata dal Cip 6. Per Fare Verde questa è un’assurda pratica tutta italiana, che porta il consumatore, che paga sulla bolletta elettrica una quota per lo sviluppo delle rinnovabili, a incentivare, a sua insaputa, gli inceneritori, togliendo risorse per la ricerca e gli incentivi.

STORIE di SCORIE

Venerdi 13 novembre 2009, ore 21 presso i GRANDI MAGAZZINI TEATRALI, via Gorizia Campobasso, nell'ambito del SALONE MOLISANO DELLA COMUNICAZIONE, verrà presentato lo spettacolo: STORIE DI SCORIE di Ulderico Pesce.
“Storie di Scorie” vuole ricostruire prevalentemente l’avvento dell’industria nucleare italiana, il pericolo che ancora oggi rappresenta e le modalità tecniche del funzionamento di una centrale atomica. Il testo racconta la vita Nicola, figlio di un contadino del Metapontino (MT) che ha lavorato come addetto alle pulizie nel depositonucleare della Trisaia di Rotondella (MT) dove negli anni ’60 arrivarono 84 barre di uranio radioattivo provenienti dagli USA delle quali, 64 sono ancora conservate nel deposito lucano, altre riprocessate, altre ancora sono conservate nel deposito nucleare della Casaccia, a 25 chilometri a nord-est di Roma. Nicola, avendo scoperto illeciti da parte dell’Enea è stato licenziato. Successivamente è partito volontario per la Bosnia dove ha respirato polvere di proiettile all’uranio e si è ammalato. Tornato in Italia ha fatto domanda alle Poste Italiane ed è stato assunto come postino a Saluggia (VC). La piccola casa che ha preso in affitto è sulla Dora Baltea, la finestra si affaccia proprio sul deposito nucleare del luogo. A novembre del 2003 decide di tornare in Lucania per partecipare alla protesta contro il decreto 314 emanato dal Governo, secondo il quale a Scanzano Jonico, paese dove è nato e dove suo padre ha un’azienda agricola, dovrà nascere il deposito unico di scorie nucleari italiane. Nicola sarà tra gli organizzatori della protesta contro il decreto e comincerà ad informare la popolazione sul pericolo del deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove ha lavorato anni prima e nel contempo denuncerà la situazione di alto rischio in cui vivono oggi i depositi nucleari di Latina, della Casaccia di Roma, di Caorso ecc.
Con questo spettacolo Ulderico Pesce ha ricevuto il Premio Nazionale Legambiente 2005.

10/11/09

La COMUNICAZIONE é AMBIENTE

III° Salone molisano della Comunicazione
LA COMUNICAZIONE E' AMBIENTE_Campobasso - Grandi Magazzini Teatrali - 12/15 novembre 2009
Promotori : Provincia di Campobasso, in collaborazione con: Comune di Campobasso, Università del Molise, Assostampa Molise e Ordine dei Giornalisti del Molise, Associazione culturale Il Bene Comune
Partner associativi: Legambiente, Pentapolis, Kyoto Club, Megachip, Futuridea, Istituto Europeo di Design, sedi di Roma e Barcellona
Progettazione/organizzazione: il Bene Comune/L'aurora comunicazione e marketing
Partner di categoria: Comunicazione ItalianaMedia Partner: La Nuova Ecologia, Cometa, Consumabile, Qualenergia, Radio24, Pandora tv, Partner tecnico: AzzeroCo2 Regione Ospite: Lazio

ACQUA PUBBLICA_MOBILITAZIONE GENERALE!

Il Parlamento privatizza l´acqua!Impediamolo!
E´urgente e indispensabile una mobilitazione straordinaria! Il Senato, il 04 Novembre, ha approvato l´Art.15 del DL 135/09 che sottrae ai cittadini l´acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le Banche.
Il decreto 135/09 approderà alla Camera dei Deputati a partire da martedì 10 Novembre (in Commissione Affari Costituzionali) e verrà discusso dall´aula lunedì 16 Novembre.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l´Acqua invita la cittadinanza, il “popolo dell´acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria. Mobilitiamoci per impedire la conversione in legge del decreto legge 135/09! Partecipiamo tutte e tutti al presidio!
Giovedì 12 Novembre ore 10.30 Presidio al Parlamento (Piazza Montecitorio) e in tutti i territori. Ogni realtà declini secondo le proprie esigenze modalità, tempi e luoghi della mobilitazione

06/11/09

ENERGIE NUOVE nella COOPERAZIONE tra POPOLI

PROGETTO "PACE e SOSTENIBILITA' AMBIENTALE per un KOSOVO CAPACE di COSTRUIRE il FUTURO"
I paesi cosiddetti “in via di sviluppo” nutrono una leggittima aspirazione a migliorare la qualità della vita. È il caso del Kosovo che, uscito da una sanguinosa guerra etnica, è ancora in piena fase di ricostruzione. Ma qual’è il modello al quale ispirarsi? Quello della crescita solo economica e materiale che ha portato a stili di vita insostenibili nei paesi cosiddetti “occidentali”? Quello in cui si spreca il 78% dell’energia contenuta in combustibili fossili inquinanti e pagati a caro prezzo?

FARE VERDE sta realizzando nella Municipalità di Peja/Pec (quadrante Ovest del Kosovo) un progetto per la trasmissione di conoscenze e competenze tecnico-professionali nel settore dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia pulita su piccola scala. Con i partner locali sta provando a mobilitare energie nuove costruire un futuro sostenibile.Il progetto si svolge presso la scuola tecnico-professionale Shaban-Spaija di Peja/Pec dove gli studenti si formano su tecnologie di costruzione, idrauliche, elettriche, e prevede l’analisi energetica dell’edificio, la riduzione dei consumi dell’impianto di illuminazione, l’alimentazione dell’illuminazione con pannelli fotovoltaici e l’autocostruzione di un pannello solare termico a scopo prevelentemente didattico.Il progetto prevede corsi di formazione in aula sui temi dell’efficienza e delle fonti rinnovabili, mentre tutti gli interventi sull’edificio scolastico saranno svolti in forma di laboratorio pratico e divententando una ulteriore occasione di apprendimento per studenti, insegnanti e artigiani locali. Un gruppo composto dagli studenti più meritevoli, selezionati con criteri interetnici, sarà ospitato in Italia per corsi di approfondimento sui temi del progetto svolti presso l’ARPA Lazio.

Allo stato attuale, la scuola Shaban Spaija subisce frequenti distacchi nella fornitura di energia elettrica, come del resto accade tutto il Kosovo. In pochi mesi, grazie alla riduzione dei consumi e all’installazione di pannelli fotovoltaici, l’edificio scolastico sarà energeticamente autosufficiente. Almeno per l’illuminazione. Le tecnologie utilizzate possono essere facilmente gestite e manutenute con l’esclusivo impiego di competenze e risorse locali.
Scarica le tavole esplicative del progetto su : http://www.fareverde.it/UserFiles/File/risparmio_kosovo_progetto.pdf

GIOVANI SERBI e KOSOVARO-ALBANESI INSIEME per l' AMBIENTE

Dopo un breve soggiorno nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono giunti a Roma i ragazzi che Fare Verde ha ospitato in Italia per un seminario su tematiche ecologiche e per scambi culturali con giovani italiani. Si tratta dei concorrenti di "CooperaTiVa", un ironico programma televisivo realizzato nei Balcani la scorsa estate e andato in onda tra l'autunno e l'inverno sulle emittenti nazionali B29 in Serbia e RTK in Kosovo. Al progetto "CooperaTiVa" hanno partecipato 12 giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni provenienti da Serbia e Kosovo, di cui 8 rappresentanti delle comunità di maggioranza serba e albanese e 4 delle minoranze (un ungherese e un albanese che vivono in Serbia, e un turco e un serbo che vivono in Kosovo). I giovani partecipanti al progetto sono stati divisi in due squadre interetniche impegnate in un ironico e dinamico “reality show” in 9 episodi. Niente a che fare con "il grande fratello", non c'erano telecamere che riprendevano i partecipanti 24 ore su 24, ma un esperimento di pacifica convivenza trattato con il linguaggio contemporaneo dei media.In ciascun episodio, le due squadre interetniche erano in competizione per il superamento di prove finalizzate al coinvolgimento dei giovani in problematiche sociali e ambientali.
Le due squadre si sono trovate, quindi, a ripulire una spiaggia, a raccogliere fondi per mandare a scuola i bambini Rom, a realizzare una campagna antifumo o a svolgere attività agricole in un contesto rurale tradizionale. Al termine di ciascun episodio, veniva premiata una delle due squadre in base a tre differenti parametri. Il primo era quantitativo e dipendeva dalla prova affrontata: ad esempio, quanti rifiuti raccolti sulla spiaggia oppure quanti soldi raccolti per i bambini Rom. Gli altri due parametri premiavano la creatività dei giovani nello svolgimento della prova e la capacità di fare squadra. Premio finale per la squadra vincitrice al termine dei nove episodi era un viaggio-studio in Italia organizzato da Fare Verde Onlus e finalizzato alla formazione dei giovani concorrenti in materie ambientali. L'esperienza in Italia ha l'obiettivo di consolidare ulteriormente i legami tra i giovani del gruppo interetnico e di dare loro una preparazione di base in modo da poter essere poi coinvolti nei progetti di cooperazione ambientale che Fare Verde svolge in Kosovo. In particolare, l'obiettivo è quello di coinvolgere i giovani nelle attività di una area protetta transfrontaliera tra Kosovo, Montenegro e Albania, il "Balkan Peace Park", e nelle attività per rendere autosufficiente dal punto di vista dell'energia elettrica una scuola tecnico-professionale a Peja/Pec in Kosovo. In Italia i giovani hanno partecipato ad un seminario sui temi della tutela ambientale che si è tenuto tra Pescasseroli e Roma e che ha riguardato la conservazione della Natura, con riferimento al modello del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise come riferimento di eccellenza per analoghe aree protette in via di costituzione nei Balcani e le problematiche energetiche, trattate dal Polo didattico dell'ARPA Lazio - Agenzia regionale per la Protezione Ambientale del Lazio.

Il tema energetico è stato trattato anche nel corso di una visita alla Scuola Pietro Metastasio di Cave, in provincia di Roma, dove Fare Verde ha contribuito a realizzare un intervento finalizzato alla riduzione dei consumi energetici dell'edificio scolastico.
I giovani dei Balcani sono stati coinvolti anche in momenti di scambio culturale con giovani italiani sui temi del volontariato e della partecipazione attiva alla vita delle comunità locali di appartenenza.

Le attività ricreative, di formazione e di scambio culturale sono organizzate da Fare Verde Onlus con il contributo del Ministero della Gioventù e dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Roma e con la partnership dell'Ente Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise e dell' ARPA Lazio - Agenzia regionale per la Protezione Ambientale del Lazio.

Il progetto “CooperaTiVa” è stato finanziato da AED - Academy for Educational Development, una ONG statunitense con sede principale a Washington, D.C. (USA) e ha come obiettivo il superamento del pregiudizio etnico, attraverso il coinvolgimento dei giovani in una esperienza che li rendesse protagonisti del cambiamento e proponesse un modello culturale basato sulla tolleranza e il rispetto delle reciproche identità. Fare Verde onlus opera da 10 anni in Kosovo con attività di cooperazione nell'ambito della formazione dei giovani e del volontariato ambientale.