30/04/12

RICCIA, MODELLO DA ESPORTARE.

 IL COMUNE DI RICCIA COINVOLGE I CITTADINI NELLE SCELTE URBANISTICHE DEL PROPRIO PAESE. 
NE PRENDANO ESEMPIO GLI AMMINISTRATORI DI CAMPOBASSO!
Esprimiamo il più vivo apprezzamento per l’iniziativa messa in campo dal Comune di Riccia nell’ambito del progetto di recupero urbano dell’area di piazza Sedati e della zona ad essa sottostante.
L’amministrazione guidata dal Sindaco Fanelli, consapevole dell’importanza strategica, urbanistica e sociale di tale intervento, ha inteso, con un’idea assolutamente innovativa, coinvolgere in maniera attiva nel processo decisionale, l’intera popolazione riccese, nonché altri soggetti “addetti ai lavori”, tra cui le associazioni ambientaliste, chiamate ad esprimere un semplice, ma molto significativo, parere sul destino urbanistico di una importante parte del paese.
Il bando di gara, ha visto la presentazione di 17 progetti, tutti molisani e tutti di grande valore architettonico, ognuno con proposte di pregio, con grande rispetto per il verde pubblico e soluzioni a basso impatto ambientale,  per meglio esaltare l’area interessata, che, anche a seguito dell’abbattimento dell’attuale e decisamente “bruttina” piazza Sedati, andrà a costituire un gradevolissimo biglietto da visita per quanti accedono al paese, nonché spazio funzionale a beneficio dell’intera collettività.
Ma, a prescindere da quale progetto si aggiudicherà i favori della giuria popolare, vogliamo rimarcare le modalità del processo decisionale e partecipativo presentato domenica scorsa, in una partecipata e riuscitissima assemblea pubblica.
Ci è sembrato il modo più giusto e naturale per condividere con i diretti fruitori, una scelta che, cambiando in maniera radicale la conformazione di uno spazio pubblico vitale per il paese, segnerà il futuro del paese stesso e, soprattutto, ricadrà anche sulle generazioni future.
Ecco perché auspichiamo che tale metodologia venga esportata dappertutto, a partire dal capoluogo regionale, la cui classe dirigente ha negli anni dimostrato di essere distante anni luce da questo tipo di approccio alle questioni che interessano il bene comune.
Il migliore degli esempi è la riqualificazione dell’area dell’ex Romagnoli a Campobasso, il cui destino è stato invece segnato da decisioni scellerate prese a quattrocchi, o poco più, senza neanche lontanamente porsi il problema di cosa la cittadinanza avrebbe invece voluto che venisse realizzato su quell’area. Ci sarebbe infatti piaciuto vedere tanti progetti, magari un po’ più molisani e meno internazionali, che proponessero il recupero del sito, lasciando alla cittadinanza almeno la possibilità di esprimere un parere, com’è giusto che sia per le scelte strategiche che segnano il destino ed il futuro della collettività. Ma così non è stato, ci voleva l’esempio illuminante di un piccolo paese come Riccia, per dimostrare che un po’ di buon senso, di buone pratiche amministrative e di buon governo, per fortuna, esistono ancora e, quando attuate, riescono a far ancora appassionare i cittadini.
La libertà non è uno slogan elettorale ma, come cantava il buon Gaber, è partecipazione!

19/04/12

LIBERIAMO L'ARIA !!!! LA PROSSIMA CRITICAL MASS A CAMPOBASSO.

SPOLVERATE LE BICICLETTE, MERCOLEDI' 25 TUTTI IN PIAZZA CON LA CRITICAL MASS PER LIBERARE IL CENTRO CITTADINO DALLE AUTO E DALLO SMOG. UNA PEDALATA IN COMPAGNIA PER RISCOPRIRE IL PIACERE DI UNA PEDALATA IN CITTA' !
APPUNTAMENTO IN PIAZZA PREFETTURA ALLE ORE 10.00.
ADERITE NUMEROSI, + BICI, + AMICI !!!!!!!!

16/04/12

AREE PEDONALI, ANCORA UN NULLA DI FATTO.


Dopo l’ennesimo ed inqualificabile epilogo dei lavori della seconda seduta del consiglio comunale monotematico sulle aree pedonali di Campobasso, degno dei più illustri circhi equestri, il comitato per le isole pedonali di Campobasso prende atto della totale ed ormai definitiva chiusura, da parte dell’amministrazione comunale di ogni forma di dialogo e partecipazione attiva da parte dei cittadini, associazioni e comitati.
Nonostante il costruttivo tentativo di far approdare all’interno dell’assise civica le proposte elaborate in questi anni da parte del comitato, gli interessi di scuderia e le contrapposizioni di schieramento, hanno ancora una volta prevalso, facendo arenare sul nulla il dibattito che in un primo momento si stava sviluppando in maniera costruttiva grazie alla lettura, da parte di alcuni consiglieri che ne avevano dichiarato la disponibilità, degli interventi censurati la scorsa settimana.
La richiesta di sospensione dei lavori, evidentemente strategica per far morire il dibattito e portare alla rapida chiusura ed ennesimo rinvio del consiglio, pur di evitare l'imbarazzo della votazione della mozione presentata dal comitato per mano di alcuni consiglieri dell'opposizione, ci è sembrata un gravissimo atto senza precedenti; l’evidente fastidio ed il nervosismo dimostrato da molti consiglieri di maggioranza durante le letture dei contributi del comitato, ne sono stata la più chiara testimonianza.
Il maldestro tentativo di rimandare ad altre e non meglio specificate occasioni il confronto aperto sul tema, non ha nascosto la reale intenzione della maggioranza, peraltro non compatta, di rimandare ulteriormente e non volersi assumere la responsabilità di prendere posizione su una questione che sta sempre più catalizzando la pubblica opinione ed insabbiando il governo cittadino, ormai incapace di venirne fuori, nonostante le richieste dei comitati ricalchino in toto il programma di mandato del sindaco Di Bartolomeo.

03/04/12

Bollette più care per sostenere rinnovabili ? sacrificio sostenibile.

Sostenere la diffusione delle energie rinnovabili attraverso le bollette elettriche significa sostenere l’unico settore economico capace di futuro in un momento di crisi profonda e sistemica delle tradizionali economie industriali. Il sacrificio richiesto alle famiglie in termini di maggiori costi sulla bolletta elettrica è irrisorio rispetto ai vantaggi ottenuti dall’intero sistema economico italiano. Tra maggiore occupazione, riduzione delle importazioni di combustibili fossili e riduzione del prezzo di picco dell’energia, i vantaggi netti offerti dallo sviluppo delle fonti rinnovabili ammontano a 79 miliardi di euro al 2030: soldi che restano materialmente nelle tasche degli Italiani.

Mentre la produzione di elettricità da fonti fossili genera un flusso di soldi a senso unico verso l’estero e una perdita secca della bilancia commerciale, le fonti rinnovabili creano un indotto economico a livello nazionale che è vitale per affrontare la crisi. Ricordiamo che con il quarto conto energia sono stati penalizzati i grandi impianti realizzati da investitori stranieri a favore dei piccoli impianti realizzabili dalle famiglie per il proprio fabbisogno di energia elettrica. È per questo che sostenere le rinnovabili oggi significa sostenere gli artigiani e la piccola e media impresa italiana.

Le poche decine di euro all’anno che il sostegno alle rinnovabili rappresenta in termini di maggiori costi dell’elettricità per le famiglie possono essere facilmente recuperate attraverso un uso più razionale di questo tipo di energia. Basti pensare che lo stand-by degli apparecchi elettronici può pesare sulla bolletta fino a 70 euro all’anno, lavaggi ad alta temperatura valgono 21 euro, un frigorifero di classe A++ fa risparmiare 70 euro all’anno e 5 lampadine convenzionali usate al posto di quella a basso consumo possono arrivare a pesare fino a 144 euro all’anno. I margini per ammortizzare i maggiori costi dell’energia elettrica attraverso una maggiore efficienza sono enormi.

Allo stesso modo, spesa pubblica e prelievo fiscale possono subire tagli consistenti grazie ad un uso più razionale dell’energia e l’uso di fonti rinnovabili utilizzate su piccola scala in modo distribuito. Una illuminazione pubblica dotata di tecnologie innovative per contenerne i consumi può produrre risparmi fino al 50%. A Roma, la sostituzione dei semafori tradizionali con più efficienti semafori a LED porterà ad un risparmio annuo per l’Amministrazione di 1,5 milioni di euro per la sola bolletta elettrica, esclusi i minori costi di gestione e manutenzione connessi all’uso dei LED.

Inoltre, la pubblica amministrazione che ricorre alle fonti rinnovabili per alimentare il proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili riduce ulteriormente i propri costi di gestione e può ridurre il prelievo fiscale. Il maggior costo dell’elettricità per sostenere le rinnovabili può essere, quindi, ampiamente ricompensato dai risparmi che si possono ottenere a livello dell’intero sistema economico nazionale.

Invitiamo il Governo a sostenere con decisione la diffusione delle fonti rinnovabili su piccola scala affrontando, oltre alla politica di incentivazione, temi altrettanto importanti come l’adeguamento delle reti di distribuzione. Ogni tentennamento e annuncio di possibili marce indietro rappresenta un colpo mortale per un mercato ancora troppo giovane e, per questo, estremamente fragile.

Invitiamo, infine, cittadini e Associazioni dei consumatori a non cedere agli allarmi diffusi ad arte da poteri economici interessati a rallentare la rivoluzione energetica in atto e a non trincerarsi dietro difese di interessi particolari, perdendo di vista il bene comune.