28/03/15

Scuola Materna di Via Crispi: giardino libero !!



Nella mattinata di sabato 28 marzo, grazie all'iniziativa promossa da Fare Verde Campobasso, l'intero giardino che circonda l'edificio della scuola materna di Via Crispi a Campobasso, ancora inagibile a causa della presenza sul terreno di tantissimi rami e tronchi, è stato rimesso a nuovo e liberato dai residui delle piante danneggiate a seguito della recente nevicata del 5 marzo. 
L'iniziativa, dopo quella della scorsa settimana al Parco dei Pini, si è svolta ancora una volta con l'impareggiabile collaborazione dei ragazzi migranti ospiti del Centro Temporaneo di Accoglienza, nonchè alcuni genitori dei bambini della scuola.
Una forma di integrazione e collaborazione che Fare Verde sta volentieri promuovendo raccogliendo l'invito giunto da parte dell'assessorato alle politiche sociali di Campobasso e la disponibilità degli ospiti del centro di accoglienza.

Qualche ora di intenso lavoro che ha consentito di raccogliere e rimuovere un enorme quantitativo di materiale che è stato recuperato nella stessa mattinata dai mezzi della cooperativa l'"Erba del Vicino" che gestisce la manutenzione del verde per conto del Comune.

Inoltre, sono stati effettuati alcuni necessari interventi  di potatura e messa in sicurezza di alcuni alberi danneggiati o aggrediti da piante infestanti. Un'operazione che ha consentito di rendere nuovamente agibile il giardino, affinchè i piccoli scolari della materna possano di nuovo passare qualche momento di svago all'aperto con l'arrivo delle belle giornate primaverili. 

Fare Verde ringrazia ancora una volta la comunità dei ragazzi migranti che, come già dimostrato in altre attività, non perdono occasione per partecipare attivamente alla vita cittadina e mettersi a disposizione per attività di utilità sociale.
"Azione e Integrazione": con Fare Verde, l'impegno lascia il segno !!






21/03/15

PARCO DEI PINI: AZIONE E INTEGRAZIONE PER LA FESTA DI PRIMAVERA


Continua l’impegno di Fare Verde a favore dell’area verde di Parco dei Pini. Questa mattina decine di volontari si sono ritrovati nel parco per una mattinata all’insegna della tutela del verde, ma anche della integrazione etnica e culturale.
Tra i volontari, infatti, anche tanti ragazzi migranti ospiti del Centro Temporaneo di Accoglienza della città, che hanno preso attivamente parte a tutte le attività svolte,  per una bella pagina di integrazione e condivisione del bene comune al di là do ogni differenza etnica, religiosa o culturale. 
Fare Verde ha volentieri accolto la loro disponibilità a partecipare ad iniziative di volontariato, anche raccogliendo l’invito giunto dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Campobasso. La sinergia tra i tanti volontari ha così permesso di ripulire l’intera area dai rifiuti, di sistemare tutte le piante danneggiate dagli ultimi eventi meteorologici e mettere a dimora circa quaranta nuovi arbusti a formare una siepe che da oggi delimita la rotonda esistente nell’area.
Nelle prossime settimane si cercherà di dare seguito a questa felice collaborazione, coinvolgendo la comunità dei migranti in altre attività "green", che consentiranno loro di mettersi a disposizione volontariamente per attività di utilità sociale che certamente potranno contribuire a favorire il non sempre facile processo di integrazione.

La manifestazione odierna, come ormai consuetudine, ha voluto anche richiamare l’attenzione sulla proprietà dell’area che,  dopo circa un quarto di secolo dal termine della lottizzazione, resta ancora di pertinenza del privato costruttore, circostanza che determina l’impossibilità da parte del Comune ad effettuare qualsiasi forma di manutenzione. 
Al riguardo,  l’auspicio è ancora una volta che l’amministrazione comunale possa in tempi rapidi pretendere la  riconsegna di dette aree, affinché si possa pianificare un progetto di gestione e manutenzione ordinaria, ad oggi affidata esclusivamente, ed in forma “abusiva”, alla buona volontà dei volontari e dei cittadini del quartiere.







19/03/15

AZIONE E INTEGRAZIONE: Torna la "GUERRILLA GARDENING" al Parco dei Pini





Sabato 21 marzo, in occasione dell'ingresso della Primavera, Fare Verde promuove una nuova giornata ecologica presso Parco dei Pini, un'area adottata dall'associazione in collaborazione con il comitato spontaneo di quartiere, con il quale periodicamente vengono effettuati interventi di cura, pulizia e manutenzione.

La manifestazione, sullo stile "Guerrilla Gardening", vedrà ancora una volta i volontari impegnati a ripulire l'area dai rifiuti, sistemare gli alberi reduci dalla recente nevicata, mettere a dimora tante nuove piante per continuare un filare di siepe cominciato dalle scorse edizioni della manifestazione.
L'evento, non a caso, capita a pochi giorni dopo i recenti eventi meteorologici che hanno visto decimato il patrimonio arboreo cittadino; un segnale di rinascita e partecipazione affinchè tutta la cittadinanza si faccia parte attiva per la tutela del verde pubblico.
Per l'occasione, sarà coinvolto anche un gruppo di ragazzi migranti, ospitati nella nostra città presso la struttura "Eden"; un'iniziativa di integrazione interculturale che Fare Verde ha volentieri promosso, raccogliendo l'invito giunto dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Campobasso.
A partire dalle 9.30 e per tutta la mattinata, chiunque potrà aggregarsi, partecipando attivamente ad una mattinata diversa dal solito, all'insegna dell'impegno civico e sociale, con l'intento di favorire i processi di integrazione e contribuire fattivamente alla valorizzazione del verde pubblico cittadino.

15/03/15

"MISTERIOSO" DISBOSCAMENTO AI PIEDI DEL CASTELLO MONFORTE

Nell'attività di monitoraggio per la verifica dei danni conseguenti i recenti eventi atmosferici, abbiamo fatto una brutta ed inquietante scoperta. La collina Monforte, come noto, ha pagato un prezzo altissimo in termini di alberi caduti o spezzati, anche se, per fortuna, abbiamo verificato che gran parte di essi sono stati Cipressi dell'Ariziona, una specie esotica poco adatta al nostro habitat, e che, non a caso, ha subito maggiormente gli effetti della "selezione naturale".
Ma nel raggiungere la sommità della collina, proprio davanti al lato sud del castello (ponte elevatoio), si assiste al triste spettacolo di oltre una decina di esemplari di pini (Pinus Nigra) abbattuti, ma non dal maltempo, bensì dall'opera di una motosega. 
Il taglio netto alla base, l'assenza di qualsiasi segnale di sollevamento delle radici nonchè l'integrità dei fusti, non possono far ricondurre ad un intervento di messa in sicurezza di alberi pericolosi. Del resto non avrebbe avuto senso: con ancora tante emergenze e criticità presenti in città, nessuno si sarebbe mai sognato di intervenire in una zona tanto impervia, isolata e difficilmente raggiungibile, quando ci sono ancora tanti alberi che intasano strade e marciapiedi in città (ci saremmo aspettati, per esempio, piuttosto il taglio dei due tronchi dei pini su via Garibaldi, dopo l'antitubercolare, inspiegabilmente lasciati in piedi...).
La domanda nasce dunque spontanea: chi ha tagliato e soprattutto perchè?
Trattandosi di luogo comunque pubblico è facile immaginare che il taglio sia stato disposto dall'Amministrazione Comunale o chi per essa gestisce i beni Agro Silvo Pastorali del Comune (Comunità Montana?), quello che non è chiaro è il motivo dell' abbattimento di piante in normale stato di salute, tutte concentrate in quelle poche decine di metri, proprio mentre l'intera collina presenta forti criticità praticamente ovunque.
Ma oltre alle domande, anche i dubbi sorgono spontanei: di recente, da più fonti comunali, si è sentito discutere dell'ipotesi di sfoltire la presenza arborea alla base del castello per motivi puramente estetici, ovvero far liberare e far emergere, per chi guarda il maniero dalla città, proprio quella facciata oggi parzialmente nascosta dalla vegetazione. Un'idea che potrebbe essere anche condivisibile, se però  accompagnata da adeguati interventi di compensazione arborea e se inserita in un piano complessivo di rivalutazione dell'intera collina e soprattutto dello stesso castello; piano che non ci sembra sia affatto in atto, ancor più in questa fase post emergenziale.
Che si sia approfittato del "trambusto" di questi giorni per accorciare i tempi e portarsi avanti con il lavoro di taglio senza coinvolgere affatto nella scelta i cittadini, le associazioni e le parti sociali coinvolte ? 
Una tale operazione andrebbe infatti concertata e comunque annunciata, se non altro nelle competenti sedi; rammarica il fatto di dover scoprire di cose fatte "a tradimento", evidentemente sperando che passassero inosservate nel fermento di questi giorni a seguito dell'ormai noto e triste evento dello scorso 5 marzo.









09/03/15

Partita la campagna " ADOTTA UNA PECORA"


Fare Verde sostiene il progetto “ADOTTA UNA PECORA” dell’azienda “Nuova Zootecnia” di Petrella Tifernina (CB), una campagna lanciata nel tentativo di scongiurare la scomparsa di importanti allevamenti ad alto valore ambientale, un settore in forte regressione nelle aree montane, al punto di rischiare l’estinzione  insieme all’immenso patrimonio di cultura pastorale ad esso collegato.
L’iniziativa nasce anche per sostenere “dal basso”, attraverso la valorizzazione delle filiere corte e controllate, i prodotti di qualità delle nostre terre, in alternativa alla spietata concorrenza della grande distribuzione.
Inoltre l’azienda garantisce il rispetto del benessere degli animali, allevandoli nelle forme più naturali e senza alcun processo di forzatura dei cicli biologici e senza ricorrere all'inseminazione artificiale, al contrario di quanto avviene invece negli allevamenti destinati alla grande distribuzione. 
Ovviamente sarà possibile visitare l’azienda per verificare le condizioni degli animali nonché conoscere le fasi sia dell’allevamento delle pecore, sia della trasformazione del latte.

Chi aderirà alla Campagna “Adotta una Pecora”, con un impegno annuale di 100 euro, potrà ricevere in cambio dell'importo versato, oltre ai documenti e la certificazione  relativi all'adozione (Attestato e foto della beniamina), la produzione annua della pecora, consistente in ricotta e formaggi biologici a latte crudo,  di stagionatura e pezzatura  a piacere, assortimenti diversi, come da listino prezzi dell’azienda.
L'offerta, con ampia possibilità di opzioni e scelta, comprende anche altre tipologie di prodotti, tutti rigorosamente di produzione locale, quali Olio extravergine d'oliva DOP, Miele e confetture di frutta certificate biologiche, e tanti altri prodotti fra quelli disponibili in punti vendita convenzionati (farine biologiche, legumi, cereali, liquori, prodotti tartufati, coperte ed altri prodotti in pura lana vergine, ecc).

Per stipulare il “contratto” di adozione (visualizza cliccando qui) è possibile recarsi direttamente in azienda, oppure contattare l’allevatore al n. 338.64.32.737, oppure tramite posta elettronica o ordinaria, previo pagamento della quota di sottoscrizione, nelle modalità indicate dal contratto.

Fare Verde Campobasso ribadisce che il sostegno a questa iniziativa non vuole essere assolutamente una forma di pubblicità o sponsorizzazione (non consentita dallo statuto associativo), bensì un sostegno spontaneo e gratuito ad un progetto, come ampiamente verificato, perfettamente coerente con i principi dell’associazione.

Per ricevere copia del contratto di adesione con tutti i dettagli dell'iniziativa o ricevere ulteriori informazioni sulla campagna “Adotta una Pecora” è anche possibile inviare una mail a molise@fareverde.it.  



07/03/15

STRAGE DI ALBERI: UN DISASTRO SENZA PRECEDENTI





L'ultima nevicata sulla nostra città ha causato danni gravissimi all'intero patrimonio arboreo cittadino. Una strana nevicata, non certo eccezionale, se non per i danni provocati: neve carica di acqua e pesantissima che ha causato una vera e propria ecatombe, sradicando ed abbattendo centinaia di piante, anche di notevoli dimensioni, e sfigurato migliaia di alberi che, oggi appaiono mutilati e sfregiati nelle forme e nelle bellezze originarie. 
Ogni quartiere ha pagato il proprio conto, la collina Monforte in particolare, dove è impossibile quantificare numericamente i danni. La natura ha fatto il suo dovere, provvedendo a quella selezione naturale  che in un normale contesto extraurbano non avrebbe sortito effetti particolari, ma in quello urbano ferisce maggiormente. 
Anche perchè, soprattutto sulla collina Monforte, si sono scontati decenni di abbandono e la carenza di quel minimo di manutenzione che forse avrebbe potuto limitare i danni. Non a caso Fare Verde per anni ha denunciato lo stato critico della pineta, l'invasione di edera che ha favorito l'indebolimento dei fusti, il cattivo stato del sottobosco che ha certamente inficiato sullo stato di salute delle piante. 
Tra gli alberi sradicati abbiamo osservato tantissimi Pini, per la particolare conformazione della chioma e la qualità del legno, e moltissimi Cipressi dell'Arizona, un danno questo che possiamo accettare più volentieri data l'inadeguatezza della specie, non certo autoctona, per il nostro habitat. Ciò deve far riflettere anche sull'importanza di impiantare essenze del tipo giusto e nel modo giusto. 
Gravissimi invece i danni ad alcuni importanti alberi cittadini. alcuni rami della sequoia del Mario Pagano, dei cedri di via Petitti e via Garibaldi, ecc..., ma soprattutto al maestoso Leccio di piazza della Vittoria, uno degli alberi più belli e grandi in assoluto della città, da oggi sfigurato per la rottura di tanti rami che hanno creato 2 voragini nella chioma; un danno mai più riparabile. 
Proprio di recente ne avevamo apprezzato la maestosità e la bellezza durante la passeggiata naturalistica "I Giganti Verdi".
Necessario adesso, superata la fase dell'emergenza e della messa in sicurezza, attuare, come non è stato mai fatto, un piano di prevenzione e manutenzione, a fini sia estetici che funzionali, sul verde "sopravvissuto", nonchè un programma di reintegro e compensazione, ma con maggiore attenzione e soprattutto competenza, in riferimento alla tipologia degli alberi ed ai siti di messa a dimora.