12/06/10

FARE VERDE con gli ALUNNI della D'OVIDIO



Gli alunni della D’Ovidio “adottano” le aiuole di via Roma concimandole con il Compost ottenuto dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici.

Questa mattina si è svolta presso la scuola elementare D’Ovidio in via Roma, una mattinata all’insegna della tutela ambientale nell’ambito della campagna “Noi e l’Ambiente” promossa dal circolo didattico, con la presenza dell’Assessore all’Ambiente Nicola Cefaratti e dei volontari di Fare Verde.
In occasione dell’ultimo giorno di scuola i ragazzi delle 5^ sez. C e D, hanno voluto festeggiare la messa a nuovo delle aiuole antistanti l’edificio scolastico, proprio in questi giorni oggetto di restyling a cura del Comune di Campobasso e della stessa direzione didattica.
Nell’occasione, i volontari di Fare Verde hanno preso parte alla giornata ecologica, illustrando in una mini lezione, l’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, ed in particolare della frazione organica (scarti alimentari, sfalci e potature da giardini) che rappresenta oltre il 30% dei rifiuti urbani.
Attraverso il compostaggio, che riproduce il fenomeno naturale della degradazione della sostanza biodegradabile e la trasformazione in humus, si ottiene il compost, che può essere utilizzato come fertilizzante per giardini e campagne. Doppio, quindi, è il vantaggio che si può ottenere: da un lato, si riduce la quantità e la pericolosità dei rifiuti da mandare in discarica, dall’altro si restituisce fertilità ai terreni, in modo naturale, frenando il drammatico fenomeno della desertificazione dei suoli. La capacità del compost di trattenere il carbonio nel terreno, inoltre, contribuisce a ridurre le emissioni in atmosfera di anidride carbonica, di cui l’agricoltura è responsabile per il 20%.
Al termine della lezione, i volontari di Fare Verde hanno distribuito agli alunni un centinaio di sacchetti di compost con cui gli stessi entusiasti ragazzi hanno concimato tutte le nuove piante che abbelliscono le aiuole di via Roma.
Fare Verde, attraverso questa iniziativa, oltre a trasmettere l’importante messaggio di rispetto per l’ambiente agli adulti di domani, ha voluto rimarcare la necessità di attivare anche nella nostra città una seria e reale raccolta differenziata della frazione organica, adottando, come già avviene in moltissime città italiane, il sistema del porta a porta, l’unico che consente di intercettare i quantitativi massimi di rifiuti e di avviare a riciclaggio materiali di qualità.


FARE VERDE Onlus – Associazione di protezione ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 legge 349/86
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10/06/10

Incontro con Alex Zanotelli e raccolta firme ACQUA PUBBLICA


In occasione dell'incontro "una salute migliore da un ambiente migliore. L'acqua : un bene comune da salvaguardare" organizzato dall'Ordine dei Medici e Chirurghi della Provincia di Campobasso, sarà organizzato un banchetto per la raccolta firme per la campagna referendaria sull'acqua pubblica promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

l'incontro si terrà alle ore 17.00 presso la sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, in via Milano.

Tra i vari interventi ci sarà anche quello conclusivo di Alex Zanotelli, Missionario Comboniano, da sempre impegnato in iniziative di promozione umana e civile.

I PANNOLINI ECOLOGICI



Chi sceglie di usare i pannolini ecologici lavabili, contribuisce alla riduzione di circa una tonnellata di rifiuti, evita l’abbattimento di 10 alberi, riduce lo spreco di risorse ed energia, salvaguarda la salute del proprio pargolo e risparmia un consistente “gruzzoletto”.
Ecco i motivi per passare ai pannolini di stoffa, dicendo NO alla logica dell’usa e getta.

Esistono almeno tre ragioni fondamentali per scegliere i pannolini in materiali riutilizzabili per i propri figli: la tutela dell’ambiente, il risparmio economico e il maggior benessere del bambino.

•La tutela dell'ambiente.
I bambini inconsapevolmente producono circa il 10% del totale dei rifiuti prodotti in Italia, considerando che ogni bambino al compimento del terzo anno ha utilizzato circa 5/6000 pannolini per un peso complessivo di oltre una tonnellata. E’ stato calcolato che ogni giorno vengono gettati nella spazzatura oltre 6 milioni di pannolini che, a causa della loro particolare composizione e del contenuto di residui organici, rappresentano una delle tipologie di rifiuto più difficili da gestire.
I pannolini sono infatti costituiti, oltre che da cellulosa, da plastica e da idrogel (che contengono solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani) e inquinano pesantemente l’ambiente già in fase di produzione. Inoltre è un rifiuto che non può essere riciclato e quindi richiede lo smaltimento in discarica (dove impiega oltre 600 anni per decomporsi, non biodegradarsi), dove diventano veicoli per la proliferazione di virus e batteri pericolosi, contribuendo alla contaminazione del suolo e delle falde acquifere.
Se invece finiscono in inceneritore, la combustione dei materiali sintetici di cui sono composti può dare origine alla pericolosa diossina ed altre sostanze nocive.
Notevole anche l’impatto complessivo connesso alla loro produzione: i pannolini usa e getta necessitano, rispetto a quelli in tessuto, di 3 volte e mezzo più energia, una quantità di materie prime non rinnovabili oltre 8 volte maggiore ed addirittura un quantitativo di risorse rinnovabili 90 volte superiore; basti pensare che i pannolini monouso sono composti per circa il 70% da cellulosa, per la cui produzione viene utilizzata polpa di legno. Una recente ricerca ha in proposito evidenziato che per produrre i pannolini necessari per soddisfare un bambino dalla nascita al trentesimo mese sia necessario abbattere oltre 10 alberi di medie dimensioni.
Diversamente, con l’utilizzo di pannolini ecologici lavabili, l’impatto ambientale si riduce drasticamente sino a diventare irrilevante, considerando sia l’impiego di materiali, in gran parte naturali come il cotone, sia il fatto che nulla verrà cestinato. L’unico consumo derivante dalla scelta dei pannolini ecologici è quello relativo ai lavaggi, ma resta di gran lunga inferiore all’energia necessaria per la produzione, il trasporto, la distribuzione e lo smaltimento di quelli usa e getta.

•Il risparmio economico
L’utilizzo di pannolini monouso risulta oggi una delle spese maggiori connesse alla nascita di un bambino.
Basti pensare che, considerando una media di 5/6 cambi al giorno per un periodo di 30mesi, si possono spendere fino a 2000 euro in pannolini monouso. Tali cifre sarebbero ancora maggiori nel caso in cui il bambino tardasse a “passare al vasino”.

Da non trascurare anche il costo aggiuntivo dovuto all’uso di creme antiarrossamento e al tempo e al carburante necessario per andare di volta in volta al supermercato ad acquistare le varie confezioni di usa e getta.
Di contro, per l’acquisto di un kit di pannolini lavabili e dei relativi accessori (mutandine, panni supplementari e veli in cellulosa), basta sostenere un investimento compreso tra i 350 e i 600 euro, variabile a seconda dei modelli e della marca scelta. Considerando infine il costo dei lavaggi (in termini di elettricità, acqua e detersivo), si ottiene un risparmio che può tranquillamente superare il 50% della cifra altrimenti spesa in pannolini usa e getta.
Se poi si considera che possono essere riutilizzati per un secondo o terzo figlio, oppure ceduti in famiglia, scambiati o rivenduti, il risparmio può aumentare notevolmente.
Infine, l’utilizzo di pannolini in cotone naturale, evita l’utilizzo di molti prodotti cosmetici, con derivante ulteriore risparmio.

•Il benessere del bambino
Il rivestimento impermeabile dei pannolini comuni non permette in alcun modo un’adeguata traspirazione e causa della formazione all’interno delle condizioni (calore, umidità e mancanza d’aria) ideali per l’insorgere di arrossamenti ed irritazioni sulla delicata pelle del bambino.
A dimostrazione di ciò diversi studi statistici hanno evidenziato un sensibile aumento degli eritemi e delle allergie cutanee tra i bambini che indossano pannolini monouso. Negli USA, ad esempio, negli ultimi 50 anni i casi di arrossamento sono passati dal 7,1% al 61% dei bebé, la maggior parte dei quali indossa usa e getta.
Una conseguenza ancora più preoccupante è causata dalla temperatura che si sviluppa attorno all’area dei genitali del bambino, che può superare di circa 1°C quella corporea. A tal proposito uno studio dell’Università di Kiel (Germania) ha rilevato che un’esposizione prolungata dello scroto dei maschietti a queste temperature può avere delle conseguenze negative sulla salute e funzionalità dei testicoli, con possibili ripercussioni sulla futura fertilità in età adulta. Nelle femminucce, tali condizioni sarebbero invece la causa del crescente diffondersi di vaginiti croniche in età pediatrica, un disturbo che prima dell’avvento dei pannolini monouso era comune solo nelle donne adulte.
Un altro preoccupante fattore per la salute dei bambini è il particolare mix di sostanze chimiche che vengono abitualmente utilizzate nella fabbricazione degli usa e getta, come sbiancanti, antimuffa, gel superassorbenti, ecc. , sulle quali non esiste ancora alcuna norma che obblighi le aziende produttrici a riportarne la dicitura in etichetta. Solo per citarne alcune tra le più rischiose, il sodio policloridato (un composto che assorbe più di 100 volte il suo peso in acqua) che già fin dal 1985 è stato vietato nella fabbricazione di tamponi femminili perchè sospettato di provocare shock tossici, oppure il Tbt (Tributile di Stagno), una sostanza particolarmente tossica utilizzata come biocida in diversi settori.
La superassorbenza, tra l’altro, oltre ad essere una concausa dell’insorgere degli arrossamenti perché inducono i genitori a cambiare meno spesso il pannolino, limitano anche la sensibilità dei bambini perchè impediscono loro di sentire il fastidio del contatto con la pipì e la sensazione di sporco. Ciò contribuirebbe all’innalzamento dell’età in cui il bimbo riesce a passare al vasino, negli ultimi anni salita in media addirittura a 42 mesi!
Di contro utilizzando i pannolini di stoffa si può star tranquilli perchè a contatto con la pelle del bebè vi sono solo fibre naturali, non trattate, anallergiche, perfettamente traspiranti, che riducono l’insorgere di arrossamenti ed irritazioni e permettono di mantenere una temperatura fisiologica che salvaguarda la salute dei genitali.
Infine, il relativo maggiore ingombro ha un notevole effetto positivo anche dal punto di vista ortopedico perché, facendo tenere le gambine naturalmente divaricate, consente il normale sviluppo delle anche.


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Riduzione rifiuti: FARE VERDE propone i pannolini ecologici al comune di Campobasso

Fare Verde Campobasso, nell'ambito delle proposte virtuose per la riduzione a monte dei rifiuti, propone al comune di Campobasso di incentivare le famiglie all'utilizzo dei pannolini lavabili per bimbi.
Di seguito la lettera di proposta al Comune di Campobasso per l'avvio della campagna per l'utilizzo di pannolini ecologici per bambini in alternativa a quelli usa e getta.

01/06/10

L'OPINIONE di FARE VERDE in MATERIA di RIFIUTI e RACCOLTA DIFFERENZIATA



Di seguito l'intervento di FARE VERDE in materia di rifiuti e raccolta
differenziata, inviata al Sindaco, all'Assessore Cefaratti ed ai
consiglieri, a seguito della conferenza dei capigruppo della maggioranza del
Consiglio Comunale di Campobasso.

Alla luce delle recenti dichiarazioni dei Capigruppo della maggioranza del Consiglio Comunale di Campobasso, da cui è emersa la disponibilità al coinvolgimento delle Associazioni Ambientaliste in materia di gestione rifiuti e raccolta differenziata, desideriamo raccogliere tale invito e formulare alcune considerazioni e proposte per stimolare in maniera propositiva l'amministrazione di Campobasso ad intraprendere finalmente la strada del ciclo virtuoso dei rifiuti, oggi fermo in città ad imbarazzanti livelli di inefficienza.
I dati nazionali sulla raccolta differenziata confermano Campobasso nella parte bassissima della classifica nazionale, con cifre ancora ferme a percentuali che si contano sulle dita di una mano, risultato eloquente di anni ed anni di immobilismo, errate gestioni e sperimentazioni tanto fallimentari quanto dispendiose, tra l'altro incuranti degli obiettivi di legge fissati dalle normative vigenti.
L'amministrazione comunale si trova oggi davanti alla scelta se continuare
ad arrancare perseverando con sistemi di raccolta ormai superati e costosi, oppure compiere un deciso salto di qualità adeguandosi, oltre che alle direttive europee e alle leggi nazionali, anche alle più moderne e sostenibili soluzioni dai molteplici vantaggi sia economici che ambientali.
Soluzioni che individuano nella strategia delle 4R proposta dall'Unione Europa(Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero) l'unica via percorribile per affrontare un problema che ovunque, se non ben gestito, è inevitabilmente destinato a diventare emergenza.
Ed allora, proprio per seguire l'ordine delle 4R è imprescindibile cominciare proprio con la riduzione a monte dei rifiuti, ricordando che il miglior rifiuto è proprio quello non prodotto.
La reintroduzione del vuoto a rendere, l'installazione di impianti di spillatura per alimentari o generi diversi, la promozione dell'acqua "del sindaco" per ridurre l'invasione delle bottiglie in plastica per l'acqua, gli incentivi alla scelta dei pannolini per bambini riutilizzabili, la riduzione drastica dei superflui prodotti usa e getta e tanti altri accorgimenti, sono solo alcuni provvedimenti, volti a ridurre l'enorme e costosa produzione di rifiuti, che un'amministrazione comunale può facilmente prendere; minimi costi iniziali, rapidamente recuperabili, e notevoli risparmi, oltre che vantaggi ambientali, a medio e lungo termine .
Provvedimenti da tempo avviati con successo da tante amministrazioni in tutta Italia che, anziché riempire di preziose materie prime discariche ed inceneritori, puntano a promuovere pratiche virtuose tra i cittadini, attraverso la dottrina del consumare meno e differenziare e riciclare tutto il possibile.
E proprio per il corretto funzionamento della raccolta differenziata dei materiali riciclabili (vetro, carta, plastica, alluminio) è indispensabile l'immediato passaggio dall'attuale sistema a cassonetti stradali, a quello "porta a porta", l'unico realmente efficace, unitamente alla pratica diffusa del compostaggio della frazione organica, ad oggi del tutto inesistente a Campobasso (basti pensare che nell'impianto di Compostaggio di Montagano la frazione organica di qualità proviene dalle province campane!)

Tali sistemi consentono, inoltre, anche il passaggio dalla tassa (TARSU) alla tariffa (TIA), come avviene nei cosiddetti Comuni "Ricicloni" dove i cittadini vengono incentivati, a fronte di risparmi sulle bollette, a produrre meno rifiuti e differenziarne il più possibile.
Grazie a politiche come queste, i comuni che hanno scelto il "porta a porta",toccano percentuali di raccolta differenziata che vanno dal 40-50 ad oltre il 90%, risultati certamente raggiungibili anche in una realtà come
Campobasso e che porterebbero nel tempo enormi risparmi sui costi complessivi della gestione dei rifiuti, ipotesi ancor più auspicabile in tempi in cui si parla di aumenti delle tasse a causa del dissesto finanziario delle casse comunali.
Tra l'altro, è già esistente un nuovo piano di raccolta rifiuti per la città di Campobasso, elaborato nell'ottobre 2008 dal CONAI e che prevede proprio l'avvio del "porta a porta", ma che finora giace nei cassetti, inspiegabilmente accantonato.

Fare Verde auspica un sempre maggiore coinvolgimento del mondo dell'ambientalismo, del volontariato e della società civile nelle scelte che riguardano il bene comune, e sarà pienamente disponibile a fornire la più ampia collaborazione per iniziative finalizzate alla riduzione dei rifiuti e ad una corretta e capillare raccolta differenziata tramite il sistema "porta a porta".


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