30/09/09

E' NATO iL "COMITATO REGIONALE CONTRO il NUCLEARE"

(pubblichiamo questo articolo con qualche giorno di ritardo)
Liberi cittadini, associazioni ambientaliste, personalità della cultura e della politica, professionisti e "blogger" scendono in campo per contrastare la politica governativa nazionale in tema di energia e rilanciare la battaglia contro il nucleare. Si è così tenuto venerdì 18 sett. a Campobasso, presso il Grand Hotel Rinascimento, l'incontro con la stampa e le TV locali del "COMITATO REGIONALE CONTRO IL NUCLEARE", nato con l'obiettivo di incentivare l'utilizzo delle fonti di energia pulita e contrastare la scelta della reintroduzione in Italia dell'energia nucleare.

Il Comitato Promotore, che annovera tra l'altro gli Avv.ti Erminia Gatti e Massimo Romano dell'I.d.V., è composto dalle associazioni ambientaliste "FARE VERDE" e FALCO, dal Codacons, dal MeetUP di Beppe Grillo e dal Blog culturale "TERZA pagina" che tra l'altro si è da poco costituito in Associazione. Il messaggio condiviso da tutti i rappresentati presenti ieri al tavolo è chiaro: fare fronte comune contro l'ipotesi nucleare in Molise, scelta che va scelleratamente concretizzandosi ogni giorno di più. Termoli infatti è stata individuata come sito idoneo dal Cnr. I membri del neo costituito Comitato, ricordano che la regione Molise già contribuisce alla produzione energetica nazionale con diversi impianti, tra cui una centrale turbogas ubicata sempre a Termoli, per una quantità altamente superiore al proprio fabbisogno energetico e quindi destinata ad altre regioni. Al tempo stesso sottolineano che l'ubicazione di una centrale nucleare nella zona del Basso - Molise comporterebbe un danno gravissimo all'economia turistica della Regione e alla salute dei cittadini.
Il "Comitato Regionale contro il nucleare" mira inoltre a fare azione di responsabilizzazione non solo verso il singolo cittadino ma anche nei confronti delle stesse istituzioni. "Non basta infatti esprimere contrarietà a parole", hanno ripetuto più volte nel corso della conferenza stampa i promotori dell'iniziativa! "La politica locale, specie se intende fare azione comune di fronte ai "diktat" dei piani alti, deve rispondere chiaramente con atti giuridico-amministrativi e legali tesi a contrastare ogni sorta di ostruzionismo alla democrazia partecipata".
"Non esiste il nucleare sicuro e pulito" - ha sostenuto con forza Giancarlo Terzano, rappresentante dell'associazione "FARE VERDE". "Non solo il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con il referendum, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, ma mentre i reattori di quarta generazione sono previsti tra circa trent'anni, il Governo vuole costruire centrali di terza generazione che non hanno risolto né il problema della sicurezza, né come smaltire le scorie".

Con questo Comitato, dunque, si da formalmente avvio a tutte quelle azioni tese a rifiutare questa tecnologia intrinsecamente insicura e a dar voce a quel silenzio che, come è già accaduto anche di recente, si trasforma rapidamente in assenso! Il nuovo Comitato intanto è già al lavoro e ha preparato una serie di documenti e delibere da portare all'attenzione del Governo Regionale, dei Sindaci dei Comuni di Campobasso e Termoli. Le delibere, prese in sede di Consiglio Regionale e Comunale saranno trasmesse, una volta condivise e sottoscritte, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell'Ambiente ed al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Solo con la condivisione dei suddetti deliberati si potrà mostrare unità d'intenti a tutti i livelli, unico segnale di sinergia tra politica, istituzioni e società civile, perché la nostra terra non subisca ancora una volta cadute violente dall'alto che ignorano la volontà dei cittadini e, cosa ancor più grave, la salute di ciascun individuo.
I membri del Comitato promotore invitano pertanto quanti condividono questi principi e valori a sedersi attorno al medesimo tavolo per fare 'abbracciare' uno slogan proposto proprio dall'Associazione "FARE VERDE" e che dà ancor più senso a questa iniziativa: "Meglio oggi attivo che domani radioattivo"!!

29/09/09

CENTRALE NUCLEARE_il CONSIGLIO REGIONALE ACCOGLIE all’ UNANIMITA' l’ ORDINE del GIORNO

Nucleare: il Consiglio regionale accoglie all’unanimità l’ordine del giorno ed impegna Iorio a ricorrere alla Corte Costituzionale.
E' stata votata così la mozione di contrarietà all' ipotesi di installazione di una centrale nucleare sul territorio della Regione Molise e di impegno, rivolto al Presidente della Giunta e alla Giunta, di promuovere ricorso innanzi alla Corte Costituzionale avverso la legge n. 99/09.
Un atto doveroso, seppur ingiustificatamente tardivo, da rappresentare al Governo centrale per scongiurare lo scempio nucleare in Molise.
Attendiamo ora che il Presidente della Regione ottemperi al mandato che il Consiglio regionale gli ha conferito all’unanimità e proceda immediatamente a sollevare la questione di legittimità costituzionale.

DOMENICA 4 OTT. RIPULIAMO il LUOGO SIMBOLO di CAMPOBASSO!


FARE VERDE Molise Tel_329.4343334 www.fareverdecampobasso.blogspot.com

28/09/09

MARTEDI' 29 SETT._ORE 12 CONSIGLIO REG. STRAORDINARIO MONOTEMATICO sul NUCLEARE!

Dopo ripetute e reiterate richieste, e dopo l’ennesima diffida a convocare un Consiglio regionale sul tema, si svolgerà domani martedì 29 settembre alle ore 12 una seduta monotematica sul nucleare.

L' ordine del giorno è finalizzato a due risultati fondamentali:

- ad acquisire la contrarietà del Consiglio regionale, tesa a scongiurare che il silenzio del massimo organo regionale valga come assenso tacito ai fini della localizzazione;

-ad impegnare la Giunta regionale ad impugnare la legge n. 99/09 per illegittimità costituzionale;

A causa dei continui ed ingiustificati rinvii della discussione, si rischia di andare oltre il termine per impugnare la legge n. 99/09, per questo, è necessario che la Giunta provveda immediatamente a formalizzare la promozione del ricorso.

PARTECIPIAMO e FACCIAMO PARTECIPARE!

24/09/09

La TRUFFA dell' INCENERITORE "ENERGONUT" di POZZILLI...

L’inaugurazione in pompa magna dell’ inceneritore “Energonut” di Pozzilli, rappresenta l’ennesima truffa ai danni dei cittadini e dell’ambiente.

…E così, un po’ nel silenzio, un po’ nell’indifferenza, ecco spuntare come per magia il primo inceneritore anche nella nostra regione. Quella che era nata come centrale a biomasse (in principio destinata a bruciare gusci di noccioline), si è trasformata strada facendo, a colpi di “restyling” in un inceneritore vero e proprio.
E’ paradossale come, a pochi mesi dalla mobilitazione contro l’ubicazione di un sito di stoccaggio di ecoballe sul confine regionale, adesso si “festeggia” l’apertura di un impianto che incentiva la produzione delle ecoballe stesse, ne importa da fuori regione e le brucia, ovvero la perfetta sintesi della cattiva gestione dei rifiuti, il fallimento del buon senso e l’affermazione delle peggiori logiche di spietati interessi privati a discapito della salute collettiva e della tutela del patrimonio ambientale.

L’incenerimento dei rifiuti oggi rappresenta l’antitesi di un sistema sostenibile, in netta contrapposizione alla ben più logica e moderna tendenza alla riduzione, al riutilizzo e al riciclaggio dei materiali; mentre l’Italia, con il solito ritardo, ricorre ad enormi investimenti per nuovi impianti di incenerimento, altri paesi, ben più evoluti su queste tematiche, hanno infatti abbandonato o stanno abbandonando, anche abbattendo gli impianti, l’incenerimento, per orientarsi verso le più virtuose pratiche della riduzione, del riutilizzo e del riciclo; pratiche in netta controtendenza rispetto all’incenerimento che creano un vero e proprio conflitto di interessi: l’inceneritore infatti necessita di grandi quantità di rifiuti ad alto potere calorifero, carta e plastica in particolare, cioè preziose materie prime riciclabili che invece vengono sottratte al recupero ed avviate alla distruzione nei forni con un bassissimo recupero energetico: appena un decimo dell’energia in essi contenuta, a fronte dell’oltre 50% ottenibile tramite il riciclaggio.

L’auspicato aumento della raccolta differenziata, rappresenterebbe quindi una minore quantità di “combustibile”; se poi si considera che spesso gli stessi enti o amministrazioni pubbliche sono parte integrante delle società che gestiscono tali impianti, ecco spiegato perché la raccolta differenziata stenta a decollare.

Non a caso l’Italia è l’unico paese europeo che finanzia l’incenerimento, attraverso la truffa dei CIP6, incentivando di fatto la produzione dei rifiuti anziché la riduzione ed il riciclaggio come previsto dalla strategia delle 4R (riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero) dell’’Unione Europea che infatti più volte ci ha severamente bacchettato e sanzionato.

L’impatto negativo, sia per l’ambiente che per la salute pubblica degli inceneritori, è ormai nota a tutti: Co, Co2, ossidi di azoto, acido cloridrico, anidride solforosa, diossine, metalli pesanti tra cui piombo, mercurio, cadmio e cromo, sono solo alcune tra le sostanze che, sottoforma di nanopolveri e nanoparticelle, vengono sprigionate senza che nessun filtro possa trattenerle; pensare oggi di far sparire i rifiuti semplicemente bruciandoli, è una favola a cui nemmeno il più ingenuo dei bambini crederebbe.

D’altronde, come ci insegna la fisica, nulla si crea e nulla si distrugge. Al massimo si trasforma; difatti per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, si producono circa tre quintali di ceneri tossiche da smaltire in speciali discariche, mentre tutto il resto viene come detto, sprigionato nell’aria: un vero e proprio disastro ambientale con gravissime ripercussioni sulla salute pubblica, come dimostrato dal regolare incremento della mortalità derivante da diverse forme tumorali legate all’inquinamento ambientale nelle aree geografiche con presenza di inceneritori.

Con invito alla diffusione.

Fare Verde ONLUS - Gruppo locale di Campobasso - Tel. 329.4343334

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www.fareverde.it


17/09/09

DA SIMBOLO DELLA CITTA’, A DISCARICA A CIELO APERTO: LA COLLINA MONFORTE E’ UNA MONTAGNA… DI RIFIUTI !!

In programma una nuova iniziativa di volontariato per ripulire la collina dai rifiuti.

Sono trascorsi due anni dall’iniziativa di volontariato “Oh che bel castello” promossa da Fare Verde, quando decine di volontari, animati di tanta buona volontà e passione civica, riempirono oltre 130 sacchi di rifiuti di ogni genere ripulendo l’area circostante il Castello Monforte, simbolo della città.
Ma fu anche l’occasione per mettere in evidenza e denunciare lo stato di degrado ed abbandono in cui versava, come versa tuttora, l’intera collina Monforte che in molti punti si presenta come una vera e propria discarica a cielo aperto.
Nonostante gli appelli per degli interventi di bonifica ed una maggiore cura del sito, trascorsi due anni la situazione è rimasta invariata con la tendenza a peggiorare progressivamente con il trascorrere del tempo.
La stessa area che circonda il Castello, sta tornando poco alla volta come si presentava prima dell’intervento dei volontari, cioè un ricettacolo di rifiuti che non offre certo uno spettacolo piacevole a quanti vi si recano per ammirare il panorama della città.

Ma non c’è bisogno di guadagnare la vetta della collina per imbattersi in imbarazzanti segnali di inciviltà: basta infatti incamminarsi sul primo tratto del Viale del Castello partendo da Via Garibaldi, per ammirare lo squallido panorama che si scorge guardando verso il basso; ovunque, in parte nascosti dalla vegetazione, spuntano rifiuti di ogni sorta: dalle semplici cartacce, bottiglie e lattine, alle più preoccupanti e pericolose batterie d’auto esauste, pneumatici, inerti, scarti di edilizia vari, ecc…
Assortimento che evidenzia, oltre l’inciviltà diffusa anche nei piccoli gesti quotidiani, la ben più grave prassi di liberarsi di rifiuti “scomodi” nel peggiore dei modi e del tutto incuranti dell’ambiente e delle normative vigenti.
Situazione che si ripete puntualmente in presenza di colline dai pendii scoscesi che favoriscono l’ormai diffusa “tecnica del lancio dei rifiuti dall’alto verso il basso”, come riscontrato in altri scenari simili della nostra regione.
Per richiamare l’attenzione sul degrado che dilaga su questo importante luogo-simbolo della città (tra l’altro classificato come Sito di Interesse Comunitario per la presenza di 4 Habitat di Interesse comunitario nonché alcune specie floristiche di pregio), Fare Verde, il prossimo 4 Ottobre, chiamerà ancora una volta a raccolta cittadini ed associazioni che hanno a cuore il decoro e la tutela del verde pubblico, per una giornata ecologica all’insegna dell’impegno e del volontariato, per ripulire dai rifiuti un tratto della pineta e dare un esempio di civiltà sia a coloro che senza scrupoli scambiano l’ambiente per una discarica, sia alle amministrazioni che potrebbero sicuramente fare di più a tutela del verde pubblico.
Per aderire alla giornata ecologica in programma il prossimo 4 ottobre, è possibile contattare il 329.43.43.334.
Con invito alla massima diffusione.

Fare Verde ONLUS - Gruppo locale di Campobasso - Tel. 329.4343334
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http://www.fareverde.it/

03/09/09

ENERGIE NUOVE PER LA COOPERAZIONE: VA in SCENA l' ITALIA dell' ECCELLENZA ENERGETICA

Azienda agricola ad emissioni zero Fasola - impianto fotovoltaico per l'alimentazione dei veicoli aziendali elettrici


Dal 23 al 30 agosto a Roma, Rieti e Perugia si è svolto il workshop internazionale "energie nuove per la cooperazione" organizzato da Fare Verde con il patrocinio dell'Assessorato all'Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio.
Al workshop hanno partecipato un gruppo di docenti della scuola tecnico-professionale "Shaban Spaja" di Peje/Pec (Kosovo), due rappresentanti della ONG "Fare Verde Kosovo", che hanno anche fatto da interpreti con i partecipanti kosovari, e un gruppo di volontari italiani di Fare Verde.
Il workshop, che prevedeva lezioni in aula e visite guidate, ha permesso ai partecipanti di approfondire la conoscenza delle tecnologie più innovative ed efficaci con le quali l'Italia più avanzata sta affrontando le crisi economica, energetica ed ambientale.
Soluzioni per l'efficienza energetica, celle solari organiche, biogas, biomasse e cogenerazione hanno disegnato uno scenario caratterizzato da creatività e capacità ingegneristiche tipicamente italiane, capace di creare economie nuove fondate sulla riduzione dei consumi e l'uso razionale delle risorse naturali.
Nulla a che vedere, quindi, con il polveroso scenario che ci lascia intravedere il Governo italiano con l'affidamento del destino energetico nazionale all'industria nucleare francese.
Particolarmente appropriate, invece, anche a scenari di paesi cosiddetti "poveri", come il Kosovo, alcune efficientissime tecnologie che consentono la produzione energetica da scarti agricoli e zootecnici.
Il workshop organizzato da Fare Verde è durato una settimana e ha toccato tutti i punti di una filiera energetica virtuosa e capace di futuro: dalla ricerca più avanzata, alla produzione, all'applicazione. Le attività didattiche sono iniziate lunedì 24 agosto a Cave (Roma), con una visita alla scuola Scuola Pietro Metatasio dove Fare Verde ha realizzato in collaborazione con l'amministrazione comunale e il contributo del Ministero dell'Ambiente, un progetto-pilota di efficienza energetica sull'edificio scolastico, riducendo di oltre il 40% i consumi energetici.
Martedì 25 i partecipanti al workshop si sono recati presso i laboratori del Polo Solare Organico realizzato dall'Università Tor Vergata grazie ad un finanziamento della Regione Lazio. I giovanissimi ricercatori italiani, 30 anni di età media, hanno illustrato gli entusiasmanti risultati del proprio lavoro: energia elettrica prodotta da celle estremamente economiche realizzate con materiali organici. In tre anni di lavoro, il Polo Solare Organico della Regione Lazio ha messo a punto una linea di produzione sperimentale per le celle organiche ed è diventato uno dei punti di riferimento scientifico a livello mondiale per questo tipo di ricerca.
Mercoledì 26 il gruppo si è recato a Rieti in visita agli stabilimenti della Solsonica, una delle 2 aziende che producono celle fotovoltaiche in Italia. Dopo una lezione in aula sulla tecnologia fotovoltaica, i partecipanti al workshop hanno potuto visitare le linee di produzione delle celle a partire da lingotti di silicio policristallino e le linee di assemblaggio dei moduli fotovoltaici. La Solsonica ha affrontato la competizione con i Paesi del “Far East” puntando sul'energia solare: dopo aver delocalizzato in Cina e a Singapore quelle produzioni che non riuscivano più a sostenere la concorrenza asiatica, ha convertito la propria unità produttiva di Cittaducale (Rieti), puntando decisamente sulla ricerca, salvaguardando più di 200 posti di lavoro qualificati e aprendo nuove prospettive occupazionali per il territorio.
Giovedì 26 agosto è stata la volta dell'impianto a biogas dell'azienda Megoli a Castenaso (Bologna): uno dei primi in Italia, tanto da non godere delle recenti tariffe incentivanti per l'energia elettrica prodotta con questo tipo di impianti. L'imprenditore Mauro Mengoli, un vero pioniere di questa tecnologia, ha illustrato nel dettaglio il funzionamento dell'impianto che produce biogas dai liquami dei suoi allevamenti di vacche da latte e dagli scarti di aziende agroalimentari vicine. Il biogas, composto per il 50/60% da metano, dopo una desulfurizzazione, viene utilizzato per alimentare due cogeneratori, motori a scoppio adattati che producono contemporaneamente energia elettrica e termica. L'energia elettrica viene in parte usata per il fabbisogno aziendale e in gran parte venduta alla rete, con una contribuzione pari al 50% del reddito aziendale. L'energia termica viene utilizzata, oltre che per mantenere una temperatura di 40 gradi all'interno dei fermentatori, per il riscaldamento delle stalle e della casa padronale.
Venerdì 27 agosto, in mattinata, a Casalina di Deruta (Perugia), presso la sede del CeSAR - Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale, ente promosso dalla Facoltà di Agraria di Perugia, è stata svolta una lezione in aula sull'utilizzo delle biomasse a fini energetici. Nel pomeriggio il gruppo si è spostato a Marsciano (Perugia) presso l'azienda agricola Fasola, titolare della Casa Vinicola "Castello di Monte Vibiano" e promotrice del progetto "360° green revolution": un piano aziendale finalizzato all'azzeramento delle emissioni di CO2 e all'autosufficienza energetica mediante il ricorso a fonti rinnovabili di energia. Pannelli fotovoltaici, trattori alimentati con biodiesel, bicilette e veicoli elettrici per gli spostamenti casa-lavoro e all'interno della tenuta ed altri accorgimenti per l'utilizzo razionale dell'energia hanno consentito a questa azienda, che produce vino e olio di qualità, di conseguire la prima certificazione per la riduzione delle emissioni rilasciata in Italia ad una azienda agricola.
Sabato 28 agosto il workshop si è concluso a Cave (Roma) dove partecipanti italiani e kosovari hanno discusso delle informazioni apprese e programmato un percorso didattico da svolgersi presso la scuola tecnico-professionale "Shaban Spaja" di Peje/Pec (Kosovo): nei prossimi due mesi, i docenti che hanno partecipato al workshop saranno impegnati nel trasmettere ai colleghi le informazioni acquisite e nel mettere a punto materiali didattici in lingua locale. Successivamente, a partire dal mese di novembre, con la collaborazione di Fare Verde, inizieranno le attività didattiche rivolte ai circa 1.400 studenti della scuola kosovara. Contemporaneamente, partirà una campagna di informazione promossa dalla scuola "Shaban Spaja" e rivolta ai cittadini della municipalità di Peje/Pec.
I volontari italiani, invece, utilizzeranno le informazioni acquisite per rendere ancora più efficace il loro impegno per la promozione di efficienza energetica e fonti rinnovabili, in opposizione al paventato ritorno del nucleare in Italia.
Il workshop è stato anche l'occasione per far conoscere ai partecipanti italiani e kosovari parte dell'immenso patrimonio storico e artistico italiano: dal centro di Roma, al Museo Nazionale Archeologico di Palestrina, dai centri storici di Rieti e Perugia, alla cascata delle Marmore, presso la quale il gruppo in viaggio da Rieti a Perugia ha effettuato una sosta.
L'Italia è uno dei paesi più belli del mondo che non ci possiamo permettere di inquinare con centrali atomiche. I nostri predecessori ci hanno lasciato opere d'arte strabilianti. Noi non possiamo lasciare ai nostri pronipoti fusti arrugginiti di scorie radioattive.

www.fareverde.it

01/09/09

CAMPOBASSO IN BICI

In occasione di Fierissima Sport 2009 l'associazione Malatesta in collaborazione con il Comitato Regionale UISP e il Comune di Campobasso presenta: CAMPOBASSO in BICI_Domenica 6 settembre 2009
Raduno ed iscrizioni in piazza municipio ore 9,00_iscrizioni aperte fino alle 9,45_partenza ore 10,00, percorso aperto a tutti con arrivo e ristoro presso l'area fieristica di selvapiana
Ad attendere i più piccoli area attrezzata per prove di abilità e percorso di educazione alla sicurezza stradale, gadgets omaggio per tutti.

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