22/04/11



NUCLEARE: IL GOVERNO SCONFITTO DAI SONDAGGI IMPROVVISA UNA RITIRATA STRATEGICA.

Più che uno stop, quello del governo sembra un pit stop, una pausa strumentale e transitoria per evitare di ricevere una mazzata dagli italiani al referendum e pure alle amministrative. Una ritirata strategica che lasci più tempo all'industria nucleare per riorganizzarsi, ma senza cambiare rotta.

Il piano nucleare del governo, non finisce nel secchio, va solo nel cassetto, pronto a tornare in auge alla prima occasione. La scelta dell’esecutivo di parcheggiare la scelta nucleare non è fatta per convinzione ma per pura convenienza e c’è da aspettarsi che tra un anno o due, passata l’onda emotiva dei recenti eventi giapponesi, sarà varato un nuovo programma atomico, infarcito di fasulle garanzie di maggiori sicurezze, magari con la benedizione della solita cricca di nuclearisti come Chicco Testa, Veronesi, Scajola, Prestigiacomo, Margherita Hack e via discorrendo.

La paura di prendere una sonora bastonata, ampiamente annunciata dai sondaggi, ha indotto il clan nuclearista al governo, ad abbandonare il campo di battaglia senza neanche affrontare il movimento antinucleare. Una vittoria a tavolino che non ci rallegra e che lascia inquietanti sospetti per il futuro: le norme abrogate dal dl Omnibus sono infatti solo quelle riguardanti il quesito referendario e non manifestano una decisa volontà di abbandonare definitivamente la scelta atomica. Insomma, la vera intenzione del governo ci sembra quello di far fallire il referendum nel suo complesso piuttosto che una improvvisa ed imprevedibile svolta ecologista. E lo si era capito già dal mancato accorpamento alle elezioni amministrative che hanno mandato in fumo centinaia di milioni di euro pubblici che potevano certamente essere investiti diversamente.


Vincere con il referendum avrebbe significato mettere una pietra tombale sul nucleare. E non solo in Italia: il referendum italiano può dare ancora più forza ad una strategia europea di graduale uscita dal nucleare, accelerando su efficienza energetica e produzione distribuita da fonti rinnovabili.

Vincere "a tavolino" perché l'avversario si è ritirato permette, invece, al fronte nuclearista di tornare all'attacco quando le acque si saranno calmate. Prima di quanto ci si aspetti e a prescindere da chi governerà l'Italia.

COMITATO REGIONALE DEL MOLISE “FERMIAMO IL NUCLEARE”

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