07/07/11



CI SONO MURALES E MURALES….

E’ il tormentone di questi giorni. Il grande murales realizzato dall’artista Blu nei pressi del Terminal autobus di Campobasso sta suscitando polemiche tra l’amministrazione comunale, schierata per la rimozione dell’opera, ed i tanti sostenitori, tantissimi sul Web, che stanno invece prendendo le difese del lavoro dell’artista di fama internazionale.

Premettendo che un’opera d’arte è sempre e comunque più interessante e culturalmente più stimolante di un freddo e desolante muraglione di cemento armato, riteniamo legittimo che si possa aprire un dibattito sul significato dell’opera, ancor più quando quest’ultima incarna dei temi piuttosto forti, che possono talvolta sfociare in provocazione, come nel caso dell’opera al centro della diatriba: segnale che il messaggio dell’artista ha colto nel segno. Ma arrivare alla rimozione di un opera d’arte per ripristinare il grigiore preesistente, sarebbe una sicura perdita per l’intera città; se si considera poi che il sito in questione versa da decenni in stato di abbandono e degrado, un intervento di rimozione di un’opera di riqualificazione urbana quale il murales in argomento, assumerebbe certamente aspetti paradossali e grotteschi.

Ma senza cimentarci ulteriormente in inopportune critiche d’arte che lasciamo a chi dovere e competenza (e non crediamo ce ne siano nel palazzo di città…), riteniamo lodevole l’iniziativa “Draw the line street festival”, promossa dall’Associazione Malatesta, una campagna volta, oltre al recupero di aree degradate, anche al rispetto del decoro della città, con un forte valore educativo, soprattutto verso le nuove generazioni, contro ogni forma di vandalismo urbano.

Vogliamo altresì cogliere l’occasione per invitare tutti coloro, amministratori in testa, che hanno puntato il dito verso il murales del terminal, ad aprire gli occhi, giudicare e soprattutto intervenire, anche sulle centinaia di “sgorbi ed inguacchi” decisamente meno gradevoli, che deturpano l’intera città, spesso su monumenti o mura ben più importanti o “istituzionali” di una anonima gettata di cemento armato.

Forse non tutti sanno che ci sono nella nostra città desolanti esempi di abbandono e di vilipendio al decoro ben più gravi di un murales d’autore;­ basterebbe, per esempio, farsi una passeggiata nei pressi della chiesa di S. Giorgio o della Torre Terzano, nel cuore del centro storico, ed ammirare quanti sudici oltraggi alla cultura, all’arte, alla storia ed alla memoria della città, da anni campeggiano indisturbati sulle antiche pietre, seviziate dalle vernici di anonimi imbecilli che agiscono da sempre indisturbati, con il riconoscimento di vedere le loro “opere” inviolabili per anni, se non decenni, al contrario dello sfortunato artista Blu che, dopo aver decorato le mura di Berlino, Madrid, Londra, Roma, Los Angeles, doveva approdare a Campobasso per realizzare un murales dalle ore contate per il repentino intervento dei censori rulli grigi di palazzo S.Giorgio, pronti a spazzare via l’oltraggiosa arte e ripristinare il piatto e tristissimo grigiore istituzionale.


Campobasso, 07 luglio 2011


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