30/10/14

DEGRADO COLLINA MONFORTE: FARE VERDE SCRIVE AL SINDACO DI CAMPOBASSO


Egregio Sindaco,
come a Lei noto, nello scorso 5 ottobre, la nostra associazione ha organizzato una giornata di volontariato ambientale con lo scopo di ripulire dai rifiuti un tratto della pineta della collina Monforte.
L’iniziativa, oramai una consuetudine che si ripete periodicamente, ha avuto lo scopo di denunciare l’incuria ed il decadimento dell’intera collina, nel tentativo di sensibilizzare  l’amministrazione ed i cittadini ad una maggiore cura ed attenzione al fine di preservare e restituire il giusto decoro e valore ad un sito di rilevante valore ambientale.
L’attuale stato della collina, compreso il castello, è un triste ed avvilente segnale: rifiuti ovunque, nessuna attrazione culturale e turistica, la “via Matris” chiusa ed abbandonata, invadenza di antenne e ripetitori sul castello, arredi distrutti, mura imbrattate, ecc…...
Tanti volontari, giunti anche da fuori città, hanno aderito alla nostra iniziativa, rimboccandosi le maniche per tirar fuori rifiuti di ogni genere accumulatisi in mezzo agli alberi.
I risultati sono stati decine e decine di sacchi riempiti di rifiuti di ogni genere, una grande quantità di rifiuti ingombranti di vario tipo, tra cui reti di materassi, elettrodomestici, rottami di arredi, una bicicletta, un carrello della spesa e migliaia tra bottiglie e lattine di ogni specie.
Si tratta per lo più di resti di bivacchi, involucri di cibo, lattine, bottiglie di bevande varie lanciate a valle nella vegetazione da ogni utile punto della collina, dal belvedere del castello, alla parte bassa della collina tra via Garibaldi e viale del Castello, segnale inequivocabile che il sito, soprattutto nelle ore serali e notturne, diventa teatro di scorribande di indisturbati vandali ed incivili.
In assenza di alcun tipo di controllo e prevenzione, come già accaduto in passato, a distanza di poche settimane o al massimo qualche mese dall’intervento dei volontari, i rifiuti ed il degrado torneranno nuovamente ad invadere il sottobosco della pineta, compromettendone la bellezza paesaggistica ed il valore naturalistico, una volta vanto di quella che fù la “città giardino”, oggi squallido emblema di un agglomerato urbano che imbruttisce giorno dopo giorno tra grigiore del cemento, inquinamento da traffico, rifiuti disseminati ovunque e senso civico sempre più latente.
Siamo pienamente consapevoli che la responsabilità dell’inciviltà di una intera società non può certo essere attribuita all’amministrazione comunale, ma siamo altrettanto convinti che tra i compiti di quest’ultima ci sia anche quello di educare, e nel caso reprimere, taluni comportamenti. L’indifferenza, l’inerzia e la tolleranza sono spesso le cause di questi fenomeni che impongono invece l’assunzione delle proprie responsabilità e l’ attuazione di  soluzioni e provvedimenti.
Per quanto concerne l’incredibile proliferare degli impianti di ricetrasmissione installati sui merli e sulle pareti del maniero, Le chiediamo di verificare che tutti gli apparati abbiano le necessarie autorizzazioni e rispettino le normative in materia di emissioni elettromagnetiche;  anche se ciò fosse, siamo comunque certi che quello di Campobasso è l’unico esempio italiano di monumento storico architettonico condannato a tale triste destino;  i commenti degli increduli visitatori ne sono la più triste e deprimente testimonianza.
Al riguardo Le chiediamo di adottare ogni utile provvedimento, anche interessando i competenti organi ministeriali, al fine di smantellare l’assurda e vergognosa trama di tralicci, cavi, antenne e ripetitori che assediano il castello, deturpandone la forma e l’aspetto, sminuendone la caratura storico monumentale.
Per quanto cencerne l’aspetto prettamente naturalistico della collina, Le segnaliamo lo stato di evidente sofferenza dell’intero sottobosco, invaso da cespugli e rovi che ne rendono impossibile ogni forma di fruizione, e di molte essenze, principalmente dei Pini (Pinus nigra), spesso soffocati dall’invadenza dell’edera che, seppur “naturale”, avvolge e fagocita gli alberi fino a “schiantarli”, ovvero abbatterli. Da segnalare anche la presenza infestante di specie alloctone quali, in particolare, l’Ailanto, una specie la cui rapidissima diffusione potrebbe compromettere le peculiarità dell’intero sito che, è opportuno ricordare, è un SIC –Sito di Interesse Comunitario (IT7222125 – Rocca Monforte) per la presenza di alcuni habitat e rarissime specie tra cui la Taraxacum megalorrhyzum e l’Atamantha macedonica.
Al riguardo La invitiamo a valutare la possibilità di un qualificato intervento di tipo forestale, per ripristinare le condizioni di “autenticità” del sito, ma anche migliorane la fruibilità visto che trovasi comunque in pieno centro cittadino e potrebbe senz’altro diventare meta di piacevoli passeggiate ed escursioni, qualora migliorato anche sotto l’aspetto estetico e funzionale.
La invitiamo inoltre a valutare l’adozione di accorgimenti efficaci, quali la video sorveglianza che, come dimostrato in analoghe realtà italiane, risulta certamente  il migliore dei deterrenti contro i malintenzionati, siano essi sversatori abusivi di rifiuti, “writers selvaggi”, “lanciatori di bottiglie” o “demolitori di arredi pubblici”.
Siamo convinti che l’amore e la passione che ci spingono nelle nostre iniziative di volontariato, siano le stesse che hanno spinto Lei e la sua amministrazione  a cimentarsi nella gestione e nell’amministrazione della nostra città. Ci aspettiamo pertanto un sollecito e concreto riscontro a quanto segnalato, al fine di tutelare e valorizzare uno dei simboli di Campobasso e con esso il prestigio ed il decoro dell’intera città.

Campobasso, 29 ottobre 2014


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