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come ogni anno, in concomitanza con l’approssimarsi delle feste natalizie, la
tradizione dell’albero di natale, simbolo arcaico ricco di significati le cui origini
risalgono alla notte dei tempi ed affondano nelle religioni indoeuropee e nelle
tradizioni diffuse tra i popoli del nord dell’ Europa che, in occasione del
periodo del solstizio d’inverno veneravano in varie forme l’ albero sempreverde
quale simbolo universale di vita e di rinascita dalla morte o dalle tenebre, principi
direttamente riscontrabili nel culto pagano del Sole Invitto.
La
stessa religione cristiana, in epoca successiva, associandola alla nascita di
Cristo, collocò in questo periodo del mese di dicembre la principale delle
celebrazioni, il Natale.
L’allestimento
dell’albero di Natale, anche se completamente svilito dei più profondi
significati simbolici, resta quindi assai diffuso anche nella nostra cultura, anche
se purtroppo l’abete viene oramai concepito quale mero oggetto decorativo da
usare durante le feste e gettare quando ormai non serve più.
La
logica utilitarista della spinta al consumo sfrenato prevale quindi sul
rispetto della vita e dell’ambiente, con il triste risultato di milioni e
milioni di piante coltivate, vendute e cestinate dopo le feste.
Questa
tendenza consumistica ha dato vita ad un mercato di piante che vengono immesse
in commercio volutamente evirate delle radici, quindi già morte, con l’unico intento
di favorirne la morte e l’ulteriore acquisto l’anno successivo, il tutto a
dispetto del significato simbolico che l’abete sempreverde dovrebbe incarnare.
Fare
Verde, contro questa assurda moda
consumistica, invita i cittadini a rifiutare l’acquisto delle piante in vendita
in questi giorni un po’ ovunque, giacchè trattasi di piante già morte, prive di
radici e destinate a sicuro essiccamento.
Anche
per gli alberi venduti in vaso come “vivi”, il destino è già segnato: gli abeti
sono specie arboree proprie dei climi molto rigidi, pertanto la permanenza forzata
alle temperature delle nostre case, nella
maggioranza dei casi, diventa letale e provoca la morte della pianta.
Una
scelta rispettosa della natura e pienamente in linea con la tradizione,
andrebbe quindi indirizzata verso l’addobbo di piante vive, all’aperto, in vasi
idonei oppure impiantate in giardini o terreni; per quanti invece preferiscono non
rinunciare al fascino ed alla tradizione dell’albero nel salone di casa, va
certamente preferita la scelta dell’abete sintetico che consente un riutilizzo
illimitato negli anni senza alimentare lo squallido mercato delle piante “usa e
getta”.
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