07/03/15

STRAGE DI ALBERI: UN DISASTRO SENZA PRECEDENTI





L'ultima nevicata sulla nostra città ha causato danni gravissimi all'intero patrimonio arboreo cittadino. Una strana nevicata, non certo eccezionale, se non per i danni provocati: neve carica di acqua e pesantissima che ha causato una vera e propria ecatombe, sradicando ed abbattendo centinaia di piante, anche di notevoli dimensioni, e sfigurato migliaia di alberi che, oggi appaiono mutilati e sfregiati nelle forme e nelle bellezze originarie. 
Ogni quartiere ha pagato il proprio conto, la collina Monforte in particolare, dove è impossibile quantificare numericamente i danni. La natura ha fatto il suo dovere, provvedendo a quella selezione naturale  che in un normale contesto extraurbano non avrebbe sortito effetti particolari, ma in quello urbano ferisce maggiormente. 
Anche perchè, soprattutto sulla collina Monforte, si sono scontati decenni di abbandono e la carenza di quel minimo di manutenzione che forse avrebbe potuto limitare i danni. Non a caso Fare Verde per anni ha denunciato lo stato critico della pineta, l'invasione di edera che ha favorito l'indebolimento dei fusti, il cattivo stato del sottobosco che ha certamente inficiato sullo stato di salute delle piante. 
Tra gli alberi sradicati abbiamo osservato tantissimi Pini, per la particolare conformazione della chioma e la qualità del legno, e moltissimi Cipressi dell'Arizona, un danno questo che possiamo accettare più volentieri data l'inadeguatezza della specie, non certo autoctona, per il nostro habitat. Ciò deve far riflettere anche sull'importanza di impiantare essenze del tipo giusto e nel modo giusto. 
Gravissimi invece i danni ad alcuni importanti alberi cittadini. alcuni rami della sequoia del Mario Pagano, dei cedri di via Petitti e via Garibaldi, ecc..., ma soprattutto al maestoso Leccio di piazza della Vittoria, uno degli alberi più belli e grandi in assoluto della città, da oggi sfigurato per la rottura di tanti rami che hanno creato 2 voragini nella chioma; un danno mai più riparabile. 
Proprio di recente ne avevamo apprezzato la maestosità e la bellezza durante la passeggiata naturalistica "I Giganti Verdi".
Necessario adesso, superata la fase dell'emergenza e della messa in sicurezza, attuare, come non è stato mai fatto, un piano di prevenzione e manutenzione, a fini sia estetici che funzionali, sul verde "sopravvissuto", nonchè un programma di reintegro e compensazione, ma con maggiore attenzione e soprattutto competenza, in riferimento alla tipologia degli alberi ed ai siti di messa a dimora.

Nessun commento: