Sostenere la diffusione delle energie rinnovabili attraverso le bollette elettriche significa sostenere l’unico settore economico capace di futuro in un momento di crisi profonda e sistemica delle tradizionali economie industriali. Il sacrificio richiesto alle famiglie in termini di maggiori costi sulla bolletta elettrica è irrisorio rispetto ai vantaggi ottenuti dall’intero sistema economico italiano. Tra maggiore occupazione, riduzione delle importazioni di combustibili fossili e riduzione del prezzo di picco dell’energia, i vantaggi netti offerti dallo sviluppo delle fonti rinnovabili ammontano a 79 miliardi di euro al 2030: soldi che restano materialmente nelle tasche degli Italiani.
Mentre la produzione di elettricità da fonti fossili genera un flusso di soldi a senso unico verso l’estero e una perdita secca della bilancia commerciale, le fonti rinnovabili creano un indotto economico a livello nazionale che è vitale per affrontare la crisi. Ricordiamo che con il quarto conto energia sono stati penalizzati i grandi impianti realizzati da investitori stranieri a favore dei piccoli impianti realizzabili dalle famiglie per il proprio fabbisogno di energia elettrica. È per questo che sostenere le rinnovabili oggi significa sostenere gli artigiani e la piccola e media impresa italiana.
Le poche decine di euro all’anno che il sostegno alle rinnovabili rappresenta in termini di maggiori costi dell’elettricità per le famiglie possono essere facilmente recuperate attraverso un uso più razionale di questo tipo di energia. Basti pensare che lo stand-by degli apparecchi elettronici può pesare sulla bolletta fino a 70 euro all’anno, lavaggi ad alta temperatura valgono 21 euro, un frigorifero di classe A++ fa risparmiare 70 euro all’anno e 5 lampadine convenzionali usate al posto di quella a basso consumo possono arrivare a pesare fino a 144 euro all’anno. I margini per ammortizzare i maggiori costi dell’energia elettrica attraverso una maggiore efficienza sono enormi.
Allo stesso modo, spesa pubblica e prelievo fiscale possono subire tagli consistenti grazie ad un uso più razionale dell’energia e l’uso di fonti rinnovabili utilizzate su piccola scala in modo distribuito. Una illuminazione pubblica dotata di tecnologie innovative per contenerne i consumi può produrre risparmi fino al 50%. A Roma, la sostituzione dei semafori tradizionali con più efficienti semafori a LED porterà ad un risparmio annuo per l’Amministrazione di 1,5 milioni di euro per la sola bolletta elettrica, esclusi i minori costi di gestione e manutenzione connessi all’uso dei LED.
Inoltre, la pubblica amministrazione che ricorre alle fonti rinnovabili per alimentare il proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili riduce ulteriormente i propri costi di gestione e può ridurre il prelievo fiscale. Il maggior costo dell’elettricità per sostenere le rinnovabili può essere, quindi, ampiamente ricompensato dai risparmi che si possono ottenere a livello dell’intero sistema economico nazionale.
Invitiamo il Governo a sostenere con decisione la diffusione delle fonti rinnovabili su piccola scala affrontando, oltre alla politica di incentivazione, temi altrettanto importanti come l’adeguamento delle reti di distribuzione. Ogni tentennamento e annuncio di possibili marce indietro rappresenta un colpo mortale per un mercato ancora troppo giovane e, per questo, estremamente fragile.
Invitiamo, infine, cittadini e Associazioni dei consumatori a non cedere agli allarmi diffusi ad arte da poteri economici interessati a rallentare la rivoluzione energetica in atto e a non trincerarsi dietro difese di interessi particolari, perdendo di vista il bene comune.
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